Una notizia (dalla stampa locale) e un commento non veneziano scritto per
eddyburg, 3 febbraio 2014. con postilla veneziana
La notizia
ROMA - «Abbiamo preso l'impegno di esplorare l'opportunità di costruire un museo islamico a Venezia nel Canale grande». Lo ha detto il presidente del consiglio Enrico Letta in conferenza stampa da Doha, aggiungendo di aver «discusso di questa opportunità, dobbiamo vedere e fare una valutazione profonda di questo progetto». (la Nuova Venezia, 3 febbraio 2014)
Il commento
di Andrea Costa
Conferenza stampa, assaiilluminante quella del Premier Letta.
Il viaggio in Quatar,emirato assolutista e teocratico, principale alleato degli Stati Uniti nelladestabilizzazione mediterranea (maggiore finanziatore e sostenitore deiFratelli Musulmani in Egitto, Turchia, "primavera"libica etc.), è assai istruttivo sul ruolo ritagliato all'Italianello scacchiere internazionale. Uno staterello "cuscinetto" dalpotenziale industriale assai ridimensionato e dalla sovranità ancor piùridotta, in prima linea nelle prossime guerre volte a scongiurare irifornimenti energetici europei dalla Russia di Putin, in favore delgasdotto South Stream, oggetto dell'alleanza USA-estremismoislamico.
L'ingresso deifondi del Quatar (soci in affari internazionali degli StatiUniti) nelle aziende strategiche italiane ne è l'indispensabilepremessa e condizione, con tutti i corollari che ne conseguiranno ma conun importante antefatto. Dopo aver salvato le decotte imprese automobilistichedi Detroit (con buona parte degli aiuti economici italiani ricevuti in questilustri) dietro importanti pressioni del Dipartimento di Stato americano e delPresidente Obama (altro che liberistici divieti di ingerenze nell'economia!),la Fiat lascia resistibilmente l'Italia, risucchiata in una fusione perincorporazione dove, caso inedito, la parte da padrone la fa il debitore"risanato".
Sembra dunque chiaro comenon solo più per le politiche economiche, ma anche in politica estera, il"pilota automatico" profetizzato da Mario Draghi, l'unicoeuropeo giunto alla vicepresidenza della Goldman Sachs e con dirittodi accesso e confidenze coi Soprasistemi di sicurezza USA, sia l'esclusivamodalità "eterodirezionata" di governo del nostro Paese.
Non poteva mancarel'immancabile regalìa culturale e simbolica, in piena continuità conl'utilizzo disinvolto del nostro patrimonio artistico per"solennizzare" accordi di politica estera. Letta nipote, haproclamato napoleonicamente la nascita di un "museo islamico sulcanal Grande" a Venezia. Dubito che il Sindaco di Venezia ne sappiaqualcosa. Non è un problema: con il pilota automatico pensano a tutto loro.Basta solo allacciare le cinture e godersi il viaggio. Le archistarsono già in subbuglio: Vuoi che dopo aver perduto l'itifallicograttacielo griffato Cardin...Venezia rimanga al riparo dallecommesse internazionali? Sono anche avvertiti i direttori di tuttele più prestigiose biblioteche di Stato italiane, in primis quellaMarciana e dei musei "d'arte orientale": Il Ministero nonha una lira e le collezioni costano...scommettiamo che qualcuno penserà bene diandare a piluccare qua e là per lo stivale, oggetti e antichi codici del nostropatrimonio nazionale?
Non dubito che il sindaco di Venezia, come i suoi immediati precursori, sarà entusiasta dell'idea geniale del geniale premier.