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Irene Consigliere
L'ecologia spinge l'occupazione
12 Novembre 2010
Clima e risorse
Con l’amministrazione Obama dibattito mainstream, ma da noi pare ancora cosa di nicchia e locale, come racconta timidamente il Corriere della Sera, pagine lavoro 12 novembre 2010 (f.b.)

Sempre maggiore è l’attenzione al tema dei cosiddetti "green jobs" o lavori verdi. Pare infatti che attualmente l’offerta occupazionale sia nel contesto urbano sia in quello rurale possa riguardare fin da subito fino a 4 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo industrializzato e una cifra anche superiore nei Paesi in via di sviluppo. A rilevarlo il rapporto: "Green Jobs: Towards decent work in a sustainable, low-carbon world" realizzato da due Agenzie delle Nazioni Unite: l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e l’OIL (Organizzazione internazionale del Lavoro), che verrà presentato il prossimo 16 novembre a Milano (auditorium Regione Lombardia) nel corso del convegno "Progettare, lavorare, pensare il futuro della terra", organizzato dalla Fondazione culturale di Banca Etica e dalla Fondazione Roberto Franceschi nell’ambito del progetto Gjusti (Green Jobs, Università, Scuole, Territorio, Imprese). Tra i relatori l’ecologista

E’ un trend positivo confermato anche dall’andamento degli investimenti destinato a raddoppiare dagli attuali 1.370 miliardi di dollari l’anno a 2.740 miliardi entro il 2020. In Germania per esempio i capitali scommessi in tecnologie sono addirittura quadruplicati e toccheranno il 16% dell’intera produzione industriale con una forza lavoro superiore a quella delle industrie di macchine utensili e auto. Lo studio analizza inoltre gli sbocchi di occupazione verde nell’agricoltura, industria, servizi, nella pubblica amministrazione, sostenendo che queste opportunità possano rappresentare una via d’uscita dalla crisi.

Grazie ai finanziamenti Cariplo le due Fondazioni hanno avviato il progetto nella Zona 9 di Milano e nell’Oltrepò Pavese e coinvolto tre Istituti Scolastici di istruzione secondaria, l’Università Bicocca di Milano, l’Università degli Studi di Pavia, il sindacato, il mondo imprenditoriale, la Pubblica Amministrazione. Dal sondaggio svolto dall’Istituto Piepoli sui temi e sulle proposte emerse nei due seminari risulta che il 58% degli intervistati si è impegnato in progetti di sostenibilità ambientale negli ultimi tre anni. Mentre la società di consulenza Boston Consulting si è concentrata sulla situazione negli Stati Uniti con un recente focus che sostiene che nei tre settori in cui ci sono migliori prospettive vale a dire trasporti, efficienza energetica e generazione di energia i posti di lavoro verdi dovrebbero passare dagli attuali 570 mila a 2,4 milioni entro il 2020 secondo lo scenario più ottimista (1,1 milioni secondo quello più pessimista), con un incremento dunque del 300%. Tra i futuri obiettivi politici: assicurare una continuità ai cosiddetti lavori sostenibili anche quando verranno a mancare i finanziamenti del governo, creare ulteriori opportunità di occupazione. Il futuro di queste opportunità d’impiego dipende dunque molto dalla velocità con cui verranno create e dalla loro capacità di durata.

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