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Adele Brunetti
Le nuove “rovine” di Pompei
20 Agosto 2010
Beni culturali
Gli sfregi inferti dal commissariamento al nostro più importante sito archeologico. E due inchieste della Procura per accertare se quest’esperienza, oltre che inutile, è stata anche dannosa. Su la Repubblica, ed. Napoli, 19 e 20 agosto 2010 (m.p.g.)

Pompei, sono due le inchieste aperte sui lavori e le condizioni degli Scavi

la Repubblica, ed. Napoli, 19 agosto 2010

La gestione emergenziale degli scavi di Pompei a firma dell'ex commissario straordinario Marcello Fiori finisce nel mirino di due inchieste aperte dalla Procura di Torre Annunziata. La prima riguarda le condizioni del sito archeologico e i lavori di restauro effettuati durante il commissariamento ed è scattata dopo la denuncia di un professionista. Le verifiche necessarie sono state affidate alla Guardia di finanza che, intorno ai primi giorni di settembre, consegnerà i dati e i risultati preliminari. La seconda concerne gli accertamenti partiti dopo la ricezione dell'esposto consegnato dalla Uil per contestare supposte anomalie gestionali attuate con il metodo della protezione civile. Nel documento sottoscritto dal segretario generale della Uil ai beni culturali, Gianfranco Cerasoli, spiccano presunte contraddizioni e perplessità, "insofferenza rispetto alle reiterate richieste avanzate in tema di trasparenza", la supposta invasività degli interventi sulla cavea del teatro Grande, "completamente costruita ex novo con mattoni in tufo di moderna fattura", la richiesta di delucidazioni in merito a conti e parametri organizzativi di staff di supporto e manifestazioni.

Accuse che, naturalmente, la magistratura analizzerà, per appurarne la veridicità. Una questione cruciale da approfondire con estrema cautela. «La tutela del patrimonio dell' intera area di nostra competenza, soprattutto dal punto di vista paesaggistico-ambientale, - dice il procuratore Diego Marmo - è un tema prioritario per noi. Così come la difesa di Pompei, una ricchezza culturale di eccezionale rilevanza, tesoro dell'intera umanità. Di conseguenza, svilupperemo le indagini con puntualità, prudenza ed attenzione. E senza fare sconti a nessuno, come sempre accade».

Pompei, ecco le nuove "rovine" - Tubi, cemento, ponteggi, martelli pneumatici: le foto degli scavi violati

la Repubblica, ed. Napoli, 20 agosto 2010

Pompei viva? «Pura spettacolarizzazione». E il Teatro grande? «Uno scempio. Non esiste più, ha subìto uno stravolgimento totale che viola il buon senso ed esula da ogni logica di restauro conservativo. Adesso sembra un’arena da villaggio turistico. Per fortuna, l’operazione è reversibile…». Antonio Irlando, architetto responsabile dell’Osservatorio patrimonio culturale, racconta da una prospettiva dura gli interventi effettuati nel sito archeologico, in due anni di gestione emergenziale. «La gradinata in tufo moderno della cavea non ha mai trovato riscontri come dato archeologico. E ora gli unici pezzi originali "superstiti" restano i tratti in pietra di colore chiaro. Il codice dei beni culturali è finito tra i piedi, per una condotta simile e in luoghi meno pregiati, cittadini comuni sarebbero stati denunciati immediatamente».

I retroscena del cantiere «svelano un approccio approssimativo e inammissibile». Invasività documentata nelle tante fotografie scattate. «L’uso diretto e aggressivo di pale meccaniche, martelli pneumatici, bobcat. Locali bagno ricavati dalla trasformazione di ambienti archeologici, posa in opera di ampi tralicci e, elemento gravissimo, la perforazione dei muri degli scavi per permettere il passaggio di cavi e tubi. Dopo una nostra lettera spedita al ministero, dove segnalavamo le devastazioni rilevate e chiedevamo ufficialmente il ripristino dello stato dei luoghi, la procura di Torre Annunziata ha aperto un´inchiesta che si affianca all´indagine partita dopo l’esposto firmato dalla Uil».

La polemica prosegue sugli esiti. «Rifunzionalizzazione, è la parola abusata dal commissario Fiori. Ma in termini di restauro non significa nulla». Tutto da rifare, in sintesi. «Sicuramente la pavimentazione del quadriportico realizzata con spesse platee di cemento, lungo i lati perimetrali. Chiamano in causa il cocciopesto ma molti professionisti nutrono seri dubbi…». E un’arena discussa. «Il progetto ordinario contemplava un investimento di 460mila euro ma si è superata la soglia dei 5 milioni, secondo le dichiarazioni rilasciate dal ministro Bondi. L’emergenza - sostiene Irlando - costituisce un’opportunità sprecata perché le decisioni si sono mosse verso percorsi rapidi, circoscritti e di impatto, sottraendo fondi e possibilità di rilancio ad attività integrate e durevoli. E lo scopo del commissariamento, in principio, doveva essere riscattare gli scavi dall’abbandono. Ma il futuro si garantisce con la conservazione, la qualità, la crescita sul lungo periodo del patrimonio e lo sviluppo del territorio circostante, non attraverso slogan, spot e ridondanze». Una frecciata al decoro urbano e al cantiere fruibile dei Casti amanti. «Non si comprende la funzionalità dei cancelli sparsi ovunque con il logo "Pompei viva" in evidenza che, fra un anno, necessiteranno di manutenzione. E lascia perplessi il bombardamento di informazioni, immagini e pannelli nella domus dei Casti amanti. Il sito è già lì. È come se si percepisse l’urgenza di dimostrare di aver speso fondi».

Ed è ancora emergenza, sulla scia di condotte che ricordano il passato. «Intere fasce di scavi versano nel degrado - accusa Irlando - la zona tra via dell’Abbondanza e via di Nola, a ridosso della casa del Menandro e di porta di Stabia. Un tempo si attendeva che nel pieno di una crisi piovessero soldi dalla Cassa del Mezzogiorno. Le consuetudini non mutano. Il modello innovativo è, invece, puntare sulla manutenzione ordinaria quotidiana». Un potenziale trampolino per l’occupazione. «Centinaia di operai specializzati, restauratori e tecnici senza lavoro potrebbero trovare a Pompei un impiego stabile - dice Irlando - formare una squadra di assistenza per fronteggiare le esigenze continue che gli scavi impongono. Invece si lanciano grandi eventi ed annunci, come quando arrivava in visita un principe o un regnante e si fingeva di scoprire un vaso o gli si dedicava una casa. Aspettiamo la venuta del presidente del Consiglio da mesi, annunciata già numerose volte. Chissà - conclude - forse per l´occasione Pompei si mostrerà davvero viva…».

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