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Enrico Tantucci
L'appello degli attivisti: le navi fuori dalla laguna
26 Settembre 2016
Vivere a Venezia
«Una protesta che gli organizzatori hanno legato anche alle recenti manifestazioni cittadine - come il corteo dei carrelli - di veneziani che chiedono di riprendersi la propria città».
«Una protesta che gli organizzatori hanno legato anche alle recenti manifestazioni cittadine - come il corteo dei carrelli - di veneziani che chiedono di riprendersi la propria città». La Nuova Venezia, 26 settembre 2016 (m.p.r.)

Venezia. Una protesta gioiosa e partecipata, a suon di musica (dalla chiatta ancorata alla riva) con almeno un migliaio di persone di tutte le età - duemila per gli organizzatori - assiepate lungo la riva delle Zattere. E barche in acqua - una trentina - talvolta “camuffate” da vascelli di pirati per un “assalto” comunque pacifico alle Grandi Navi che ieri hanno solcato ancora una volta il Bacino di San Marco. Ne erano previste sei in partenza o in arrivo dalla Marittima tra le 16 e le 20, tra cui “colossi” da 90 mila tonnellate come la Msc Orchestra o la Costa Deliziosa, che però hanno atteso fino a sera prima di muoversi.

È stato questo il tono e il carattere della nuova manifestazione di ieri pomeriggio del Comitato No Grandi Navi contro il loro passaggio davanti a San Marco e lungo il canale della Giudecca, favorita anche da un pomeriggio di sole estivo. Con le navi da crociera che sono rimaste a lungo ferme in Marittima - a dispetto dell’orario previsto per il loro passaggio - proprio per evitare le contestazioni acquee dei No Navi. Intorno alle cinque e un quarto una delle navi più “piccole”, l'Ocean Majestic, ha solcato il bacino ed è stata circondata dai barchini dei manifestanti. Poi alle verso le 19 la protesta dei “pirati” per il passaggio di un’altra nave da crociera si è fatta più intensa, con l’emissione di fumogeni colorati e il ripetersi di slogan contro il passaggio delle navi da crociera, tutto in mezzo alla curiosità e dello stupore dei crocieristi assiepati sui pontoni.
Una protesta che gli organizzatori hanno legato anche alle recenti manifestazioni cittadine - come il corteo dei carrelli - di veneziani che chiedono di riprendersi la propria città. Presenti infatti anche altre associazioni, da Italia Nostra (con il presidente Lidia Fersuoch) all’Assemblea sociale per la casa, allo stesso Gruppo XXV aprile. Assenti i partiti (a parte il Partito Comunista dei lavoratori), ma presenti singoli esponenti come i consiglieri comunali del Pd Rocco Fiano e Monica Sambo, quella della Lista Casson Francesca Faccini o il presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini.
Al centro della protesta naturalmente, il possibile scavo di nuovi alternativi per il passaggio delle navi da crociera a cominciare dal canale Tresse Nuovo sostenuto dal sindaco Luigi Brugnaro e dal presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa, contro cui i No Grandi Navi sono radicalmente contrari, come hanno ribadito dal palco, tra gli altri, Tommaso Cacciari e l’architetto Cristiano Gasparetto, per Italia Nostra. Bocciata anche l’idea del terminal a Marghera - evocata di recente dal presidente della regione Luca Zaia per uscire dallo stallo attuale - perché è sempre laguna e comporterebbe comunque il raddoppio del Canale dei Petroli «che dopo i guasti che ha provocato andrebbe interrato».
«Non è vero che siamo contro i lavoratori del Porto e i loro posti di lavoro sulle Grandi navi» ha insistito Cacciari «chiediamo solo che vengano tenute fuori dalla laguna». Ma sono stati detti anche una serie di sì, dal palco: all’uso delle case vuote per i veneziani, al controllo del traffico acqueo e del moto ondoso, a quello dell’inquinamento dell’aria prodotto anche dalle Grandi Navi, al mantenimento dei veneziani a Venezia.
Una festa colorata all'insegna della fantasia, con laboratori per bambini e il gioco del tiro di ovetti di gomma alla sagoma delle Grandi Navi. Bandiere al vento, striscioni, gadget e tanta musica dal palco: da quella di vari gruppi giovanili, al cantautore Gualtiero Bertelli a quella del veneziano “Sir” Oliver Skardy a gruppi come i “Rimorchiatori” fino al big dell'appuntamento: Eugenio Finardi (vedi pezzo sotto, ndr) Sul palco anche esponenti del Comitato No Tav di Val di Susa, quelli della rete Stop Biocidio di Chiaiano (Napoli) e i rappresentati di un comitato di Barcellona che si batte contro le Grandi Navi e contro gli effetti del turismo di massa. Spazio anche a uno dei promotori del referendum per la separazione tra Venezia e Mestre come Marco Sitran. E lungo la riva delle Zattere c’è stato infatti anche spazio per uno stand riservato ai separatisti della Sinistra Veneta Indipendentista, con i gonfaloni di San Marco al vento.
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