NO AL CONDONO EDILIZIO
GLI ARCHITETTI FANNO OBIEZIONE DI COSCIENZA
“L’architettura è espressione culturale essenziale dell’identità storica in ogni paese.
L’architettura si fonda su un insieme di valori etici ed estetici che ne formano la qualità e contribuisce, in larga misura, a determinare le condizioni di vita dell’uomo e non può essere ridotta a mero fatto commerciale regolato solo da criteri quantitativi. L’opera di architettura tende a sopravvivere al suo ideatore, al suo costruttore, al suo proprietario, ai suoi primi utenti. Per questi motivi è di interesse pubblico e costituisce un patrimonio della comunità.
La tutela di questo interesse è uno degli scopi primari dell’opera professionale e costituisce fondamento etico della professione.”
( Dalla premessa alle norme deontologiche dell’Ordine degli Architetti d’Italia.)
L’abusivismo ha prodotto danni irreparabili in tutto il territorio nazionale.
L’annuncio di un provvedimento di condono edilizio alimenta già di per sé nuove forme di abuso.
Non esiste un condono eticamente “leggero” né i suoi effetti sul territorio lo saranno mai:
l’insieme dei piccoli ed innumerevoli abusi al pari dei più clamorosi sono un danno per il proprietario del lotto adiacente così come per l’intera collettività.
Tutto il territorio è antropizzato e tutto il territorio è paesaggio. Difenderlo significa controllare, attraverso il progetto di architettura, la sua trasformazione all’interno di modalità consapevoli e condivise, in cui si incontrino e confrontino interessi collettivi ed individuali.
L’abuso edilizio nega tutto ciò dando ragione unicamente alla speculazione e all’imposizione dell’interesse privatistico.
Tutti i giorni nella nostra pratica professionale ci confrontiamo non solo con l’insieme delle regole che la comunità si è data, ma siamo anche chiamati a fornire gli strumenti per la costruzione di quelle stesse leggi necessarie alla salvaguardia dei singoli e del territorio.
Ignorare o eludere tali leggi significa non solo offendere il nostro lavoro, ma soprattutto gli interessi della collettività.
Per tutto ciò
Gli Architetti si dichiarano contrari a qualsiasi ulteriore condono edilizio e si impegnano a non prestare la propria attività professionale per i provvedimenti di condono edilizio.