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Stella Cervasio
L'agosto di mattone selvaggio
13 Agosto 2006
Abusivismo
Abusivismo a Napoli: 'a nuttata sembra non passare mai. Da la Repubblica, ed. Napoli, due articoli dell'8 e 9 agosto 2006 (m.p.g.)

Napoli, l'agosto di mattone selvaggio

la Repubblica, ed. Napoli, 8 agosto 2006

Con il caldo il mattone si dilata, il cemento lievita, s'allarga, prende piede: quando anche il vicino va in vacanza, è il momento del business indisturbato. Gazebo che diventano attici, finestre trasformate in verande, vasche che con un colpo di bacchetta magica saranno piscine. Al centro di Napoli si osa meno. Ma basta allontanarsi di poco che in piazzali vuoti fino a pochi giorni prima, in agosto l'abuso è completo: intere ville sorte dal nulla. Come quella che il servizio antiabusivismo del Comune, in collaborazione con la polizia municipale e la Polizia di stato, ha demolito ieri in via Soffritto ai Camaldoli: una fabbrica su due livelli di 170 metri quadrati messa in piedi in una zona di pregio ambientale e ad alta instabilità idrogeologica.

C'è poco da stare allegri: la demolizione iniziata ai Camaldoli è un atto raro. Dal 1995 al 2000, a fronte di centinaia di abusi piccoli e grandi, nel campo dell'edilizia sul territorio di Napoli, soltanto 425 manufatti non in regola sono stati abbattuti. Ieri mattina i vigili hanno lavorato sodo: il villino contro il quale sono state azionate le ruspe è uno dei cinque controllati e sottoposti a sequestro nella stessa zona: 200, 150 e 100 metri quadri di mattoni e cemento, in un'area dove opera il clan di camorra legato al boss Polverino. E poi un altro sequestro al Serbatoio allo Scudillo, sotto l'ospedale Cardarelli, dove sono stati bloccati degli scavi per grandi vasche grezze, che forse sarebbero diventate piscine. Un'azione che ha avuto il plauso dell'assessore all'Edilizia Felice Laudadio: «È intenzione mia e dell'amministrazione dare nuova e incisiva azione nel settore dell'edilizia, combinando la pianificazione dello sviluppo sostenibile con la repressione dell'abusivismo».

Ma la rarissima demolizione, come i controlli seguiti da sequestro, sono episodi non abbastanza frequenti tanto da funzionare da deterrente. In questi giorni cumuli di mattoni si possono notare in molti punti della città: in attesa che la guardia venga abbassata e che anche chi controlla vada in vacanza, sono pronte a entrare in azione squadre speciali di muratori disposti a lavorare anche il giorno di Ferragosto per il triplo della paga normale. Quando si avvicina il tempo delle ferie totali, bisogna guardare in alto, sulle terrazze o nei cortili un po' nascosti. Si vedranno comparire le solite incannucciate a copertura di vetrate o strutture in lamiera temporanee, destinate a diventare muri di nuovi ambienti. «La situazione più preoccupante - dice il maggiore Antonio Baldi, che dirige il Servizio antiabusivismo - è a Pianura, dove gli abusi si sono scatenati in maniera violenta: siamo sotto organico ed è difficile portare avanti una vera battaglia, a ranghi così ridotti. La forza, d'estate, dovrebbe essere al completo».

La squadra di Baldi è composta da 124 vigili, ma le ferie l'hanno dimezzata, e questo avviene ogni anno con puntualità, dando spazio a mattone selvaggio. Non solo in periferia o in mezzo al verde dei Camaldoli. Per esempio, in zona Fontanelle alla Sanità, quando i vigili sono arrivati per apporre i sigilli, un costruttore stava realizzando tre piani a ridosso di un costone di tufo: 80-90 metri quadri per piano. Ma il gazebo è diventato splendido attico con vista sul golfo in corso Vittorio Emanuele, lato Mergellina. Il signore aveva un permesso per un gazebo. I vigili, allertati da una denuncia, questa volta erano stati tempestivi e avevano posto sotto sequestro addirittura i materiali depositati sulla terrazza, prima che la sopraelevazione fosse realizzata. Il sequestro però non è poi stato convalidato: al Tar era parso eccessivo. E ora l'attico è stato completato.

Scudillo, avanza mattone selvaggio

la Repubblica, ed. Napoli, 9 agosto 2006

Lo Scudillo: storia di un abuso senza fine. Una voragine che comincia negli anni Venti-Trenta, quando per realizzare una serie di opere edilizie l´area agricola collinare ad est, tra il Vomero e la Sanità viene sbancata. Da allora si è costruito e scavato contestualmente, senza rispetto per il rischio idrogeologico, dimenticando che lo Scudillo con i suoi 40 mila metri quadrati di grotte, è la zona a più alto tasso di cavità cittadina.

La variante di salvaguardia del Piano regolatore generale di Napoli tutela lo Scudillo e il Vallone di San Rocco, che dal 2004 sulla carta fanno parte del Parco regionale delle colline napoletane, 2215 ettari (circa un quinto del territorio comunale) al centro dell´area metropolitana. In questo contesto che usufruisce di vincoli, come si vede, ben definiti - tra l´altro c´è anche il decreto legislativo numero 42 del 2004 parte terza, che la identifica come area di grande pregio paesaggistico - c´è ancora il furbo che alla vigilia di Ferragosto scava e costruisce. È in buona compagnia, bisogna dire. Non c´è cassonetto, specialmente nelle zone intorno al centro, quelle più verdi, che non mostri calcinacci o piante strappate senza pietà, destinate il più delle volte a lasciare spazio a posti macchina.

Dopo il sequestro con (rara) demolizione di lunedì ai Camaldoli, eseguita dalla squadra antiabusivismo coordinata dal maggiore dei vigili Antonio Baldi, i cantieri non autorizzati non si fermano. E la cronaca di un abuso d´agosto si ricostruisce facilmente. Nonostante esista un voluminoso fascicolo sul caso Scudillo, tanto in soprintendenza a Palazzo Reale quanto al Servizio antiabusivismo del Comune, c´è un edificio residenziale ottenuto alcuni anni fa riattando un rudere in via Serbatoio allo Scudillo. Decine di denunce per lanciare l´allarme alle autorità sul rischio che comporta un intervento del genere per l´intera zona circostante hanno sortito in chi li sta portando avanti soltanto la convinzione che è meglio fare presto.

Nel mese di giugno infatti i lavori hanno avuto un´accelerazione: è stata terminata una piscina e alcuni nuovi corpi di fabbrica sono sorti in prossimità di quello principale. Per ospitare i materiali di costruzione è nata anche una discarica che gli operai usano costantemente. Arrivati sul posto dopo essere stati allertati dall´ennesima denuncia, i vigili rilevano un ampliamento per il quale il costruttore non è in possesso di autorizzazione. Il cantiere viene immediatamente sequestrato. Dieci giorni fa comincia l´esodo di agosto, ed ecco l´impresa riprendere a lavorare nonostante il divieto. La squadra di polizia giudiziaria dei vigili notifica la violazione dei sigilli al proprietario. Ma Ferragosto si avvicina, ditte disposte a lavorare senza permessi, se ben pagate - e quasi sempre in condizioni che interessano un altro ufficio questa volta della Asl, l´Ispettorato del lavoro - a Napoli non mancano. Così si riprende a scavare ancora, e questa volta lungo il costone della vallata, distruggendo una delle poche aree che resistono a verde nella zona, mentre si costruiscono dei muri con una grande quantità di mattoni di tufo trasportati da operai di colore. Le foto della pagina documentano l´abuso in corso ancora ieri in tarda mattinata.

I casi si moltiplicano e le forze in campo per effettuare i controlli necessari sono ridotte. Diecimila sopralluoghi all´anno. Circa settecento al mese. Che i vigili antiabusivismo stiano con le mani in mano proprio non si può dire. E il loro lavoro si intensifica ancora di più nella prima quindicina di agosto, quando le incursioni sui cantieri abusivi possono diventare anche trenta al giorno.

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