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Daniela Preziosi
La via italiana all’altra Europa
2 Giugno 2014
Articoli del 2014
«Barbara Spinelli ci ripensa: potrebbe accettare di andare nel parlamento che porta il nome di Altiero. A Roma la lista apre un "processo comune", e il leader Tsipras chiede di dire no a presidenti non indicati dagli elettori».
«Barbara Spinelli ci ripensa: potrebbe accettare di andare nel parlamento che porta il nome di Altiero. A Roma la lista apre un "processo comune", e il leader Tsipras chiede di dire no a presidenti non indicati dagli elettori».

Il manifesto, 1 giugno 2014, con postilla

«E poi che fac­ciamo?» era la domanda più fre­quente in cam­pa­gna elet­to­rale, giura Mas­simo Torelli, uno degli uomini-macchina della lista Tsi­pras. E così ieri, dopo il risul­tato acciuf­fato per un sof­fio (il 4,03 per cento ovvero 1.108.457 voti) i 73 can­di­dati si sono riu­niti a Roma a porte chiuse per abboz­zare una prima rispo­sta. Cia­scuno, stra­vo­tato o poco votato che sia stato, con il suo teso­retto di voti deci­sivi e indi­spen­sa­bili, visto che l’asticella è stata supe­rata per meno di 8mila schede. Dibat­tito fitto, inter­ven­gono pra­ti­ca­mente tutti sull’onda dell’entusiasmo di una cam­pa­gna elet­to­rale ine­dita, la sini­stra ita­liana tutta insieme (o quasi) con la cit­ta­di­nanza attiva e alcuni intel­let­tuali. «Erano anni che aspet­tavo di farmi que­sta chiac­chie­rata tutti insieme», attacca mezzo com­mosso il romano San­dro Medici. Tema dun­que come tra­sfor­mare del car­tello elet­to­rale in una ’cosa’ comune, se non già in una ’casa’. Per ora la defi­ni­zione più in voga è «un pro­cesso». «Abbiamo messo insieme le migliori intel­li­genze del paese, ma adesso apriamo le porte della nostra orga­niz­za­zione» (Guido Viale).

Ma è una scelta deli­cata per i par­titi che fanno parte della com­pa­gnia. In que­ste ore Sel affronta una discus­sione interna che esclude l’adesione a una «costi­tuente» di sini­stra, almeno per ora. Dall’altra parte Fabio Amato, Prc, invece spinge per «un sog­getto poli­tico alter­na­tivo al cen­tro­si­ni­stra e alle lar­ghe intese» (Paolo Fer­rero, il suo segre­ta­rio, pro­pone «una Syriza ita­liana» già «in vista delle ele­zioni»). Raf­faella Bolini (Arci) chiede invece «un pro­cesso che vada avanti in maniera natu­rale e oriz­zon­tale», che intanto parta dal fatto che i tre eletti a Stra­sburgo saranno «eletti della lista, non dei par­titi o delle cul­ture di provenienza».

Ma intorno pro­prio a que­sti tre nomi gira buona parte del futuro della scom­messa. Uno degli eletti è scat­tato nel col­le­gio nord-ovest, dove il capo­li­sta Moni Ova­dia ha già annun­ciato che rinun­cerà a favore del gior­na­li­sta Cur­zio Mal­tese (che è già al lavoro e già imma­gina un gior­nale online della lista). Gli altri due sono scat­tati al cen­tro e al sud, capo­li­sta Bar­bara Spi­nelli, che però dall’inizio — per­sino prima della com­po­si­zione delle liste — ha annunciato,la sua inten­zione di non sedere nell’europarlamento. Al suo posto suben­tre­reb­bero due gio­vani com­bat­tenti, già cam­pioni di pre­fe­renze: Marco Fur­faro (classe 1980) di Sel, e Eleo­nora Forenza (classe 1976), Prc. Quindi per una for­tu­nata casua­lità la «terna» — «la troika», è la bat­tuta che cir­cola — sarebbe com­po­sta da un nome della società civile e da uno per cia­scuno dei due par­titi ade­renti alla lista.

La novità è che Bar­bara Spi­nelli ora potrebbe ripen­sarci e accet­tare di sedere nell’europarlamento. In un’intervista pub­bli­cata oggi su quo­ti­diano greco Avgy, vicino a Syriza, spiega all’intervistatore Argi­ris Pana­go­pou­los, a sua volta can­di­dato nella lista ita­liana: «Ancora non ho deciso, ricevo pres­sioni dai molti elet­tori, ho ancora dei dubbi. Di sicuro daremo bat­ta­glia a tutti i livelli a fianco di Tsi­pras nella Sini­stra euro­pea». Nodo deli­cato, peg­gio se affron­tato alla fine di una cam­pa­gna elet­to­rale in cui si è soste­nuto il con­tra­rio, non senza qual­che dif­fi­coltà. Nelle scorse set­ti­mane Tsi­pras ha chie­sto a Spi­nelli di restare in par­la­mento. E se ne capi­sce il motivo: la figlia di Altiero Spi­nelli è un valore aggiunto per le file della sini­stra euro­pea, e per Tsi­pras in que­sti giorni già impe­gnato a tes­sere la tela delle rela­zioni con le altre forze euro­par­la­men­tari. A Altiero è dedi­cata la monu­men­tale ala prin­ci­pale del palazzo di Bru­xel­les. L’elezione di Bar­bara ha già sca­te­nato la curio­sità dei media e dei par­la­men­tari non ita­liani. C’è chi le offre un ruolo di pre­sti­gio. Per que­sto il comi­tato dei garanti della lista «le ha chie­sto di accet­tare l’incarico», spiega Viale.

E però que­sto ’cam­bio di verso’, fatto ora, fini­rebbe per met­tere a rischio il deli­cato equi­li­bro fra par­titi e cit­ta­di­nanza. Spi­nelli dovrebbe sce­gliere se favo­rire il can­di­dato di Sel o quella del Prc; con le ine­vi­ta­bili riper­cus­sioni nei par­titi, soprat­tutto in Sel, dove l’area scet­tica sul futuro della Tsi­pras (e sbi­lan­ciata verso il dia­logo con Renzi) rice­ve­rebbe un assist pro­prio dalla lista. D’altro canto è molto dif­fi­cile imma­gi­nare un futuro per la lista senza Sel, per lo meno un futuro che non sia la rie­di­zione di film già visti a sini­stra. «La scelta è di Bar­bara», ripe­tono tutti i can­di­dati, a cui «Bar­bara» ha inviato una mail in cui spiega le ragioni di que­sta «ulte­riore rifles­sione». Ma le con­se­guenze andreb­bero ben oltre i nomi degli euro­par­la­men­tari. Il dos­sier è stato affi­dato a socio­logo Marco Revelli, por­ta­voce della lista, la deci­sione arri­verà forse già domani.

Intanto la road map del «pro­cesso» comin­cia a pren­dere forma: la pros­sima set­ti­mana si riu­ni­scono i comi­tati, entro l’estate l’assemblea nazio­nale. Ma la pat­tu­glia ita­liana dovrà andare pre­sto a sedersi sui pro­pri euro­scranni: Tsi­pras sta già dando bat­ta­glia con­tro le lar­ghe intese avver­tendo il par­la­mento di «non appro­vare pre­si­denti che non abbiano par­te­ci­pato alla com­pe­ti­zione elet­to­rale», in caso con­tra­rio «le ele­zioni che diven­te­reb­bero una pan­to­mima». Mar­tedì Nichi Ven­dola volerà a Bru­xel­les per incon­trare Tsi­pras, ma anche l’ex can­di­dato Pse Mar­tin Schultz e i neo­par­la­men­tari verdi.

Postilla
Un problema per chi voglia costituire una nuova formazione politica (che cioè possa realizzare una sintesi tra le molteplici esigenze settoriali e locali che danno anima al variegato arcipelago dei movimenti), tagliando i ponti con le logiche della vecchia partitocrazia. Ls presenza nella lista Tsipras di due partiti ha provocato qualche danno, ma senza di essa non si arebbero raggiunte le firme necessarie per partecipare alle elezioni. Che fare? la discussione e la ricerca sono aperte. Ne parleremo anche su eddyburg.

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