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Giovanni Sartori
La Terra Verde sotto assedio
16 Maggio 2014
Clima e risorse
Qualunque cosa diventa potenziale elemento di degrado quando è di massa, e quindi quella demografica è per forza una tematica centrale per il futuro. Le prospettive della prossima enciclica ecologica di Papa Francesco.

Qualunque cosa diventa potenziale elemento di degrado quando è di massa, e quindi quella demografica è per forza una tematica centrale per il futuro. Le prospettive della prossima enciclica ecologica di Papa Francesco. Corriere della Sera, 16 maggio 2014, postilla (f.b.)

Leggo che papa Francesco sta preparando una enciclica «verde», vale a dire una enciclica che condanna la crescente scomparsa delle zone vergini della Terra, sempre più erose dalla cementificazione dell’uomo. Una cementificazione prodotta dal crescente e insensato aumento della popolazione. Siamo già più di sette miliardi e, se le proiezioni di poco fa indicavano un tetto massimo di nove miliardi, oggi se ne prospettano persino dieci. Dove li mettiamo? Per ora affollano città sempre più smisurate e squallide periferie rese pericolose da immigrati affamati senza lavoro e senza mestiere. Tokyo potrebbe arrivare (nella ultima proiezione dell’Economist ) a 39 milioni di abitanti, Delhi a 30 milioni, San Paolo e Città del Messico a più di 20 milioni, e così via.

Ma la popolazione che cresce di più e più rapidamente è in Africa con punte di nascite fino a 40 figli, una follia che potrebbe e dovrebbe essere contrastata. Senonché nel 1968 papa Paolo VI con l’enciclica Humanae Vitae ha condannato l’uso dei contraccettivi. Nessun’altra religione e nemmeno i cristiani protestanti hanno recepito questo messaggio. Ma la Chiesa di Roma, con l’appoggio dei Paesi sudamericani e dei potentissimi cattolici americani, ha bloccato perfino la politica della contraccezione sia alle Nazioni Unite sia e soprattutto in Africa (dove gran parte delle missioni sono cattoliche).

La storia della enciclica Humanae Vitae è nota ed è stata minutamente raccontata. Il Papa costituì una commissione di teologi che concluse i suoi lavori dichiarando che la dottrina cattolica non forniva nessun sostegno alla tesi di Humanae Vitae . Ma Paolo VI non si lasciò convincere.
Per la fede l’uomo è tale e diverso da tutti gli altri esseri viventi perché dotato di anima. E San Tommaso, il massimo pensatore della Chiesa, nella sua Summa Teologica distingue tre forme e fasi dell’anima. La prima è «l’anima vegetativa», la seconda è «l’anima animale», e solo la terza è «l’anima razionale» che caratterizza gli esseri umani, e che arriva tardi, soltanto quando il nascituro è formato o anche già nato. Dunque il Tomismo vieterebbe l’aborto di una anima razionale, ma certo non vieta i contraccettivi.

Dunque spero ardentemente che l’enciclica «verde» di papa Francesco lasci cadere la Humanae Vitae . Il Papa argentino ha scelto di essere francescano ma è anche stato educato dai gesuiti, un ordine che assieme ai domenicani costituisce l’ordine colto della Chiesa. L’enciclica che sta elaborando papa Francesco non può ignorare che un formicaio umano ucciderebbe anche il verde della Terra, la natura «vera». Gli esperti ci dicono che ci restano 10 anni prima della catastrofe climatica che sarebbe anche la catastrofe umana delle donne e degli uomini che la stanno vivendo.

Papa Francesco, si obbietterà, non può ignorare e tanto meno contraddire la tesi dei suoi recenti predecessori. Invece nulla lo vieta. La dottrina della infallibilità papale è del 1876, e riflette la caduta del potere temporale della Chiesa. In ogni caso questa infallibilità vale soltanto per i pronunciamenti solenni ex cathedra , su materie di fede e di morale. E quindi papa Francesco è liberissimo di asserire — come ha già fatto, visto che cito proprio lui, da una omelia del 19 marzo 2013 — che «la vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani ma una dimensione che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero Creato, la bellezza del Creato». Sante parole.

postilla
Anche al netto della pessima abitudine del professor Sartori di provare a dare la linea pure al Papa. Anche al netto dal fatto che (lo avranno già pensato in molti) quello del problema demografico è un antico pallino del professore. Ecco, anche al netto da queste considerazioni, e dei probabili sorrisetti di compatimento di chi sta già pensando ai fallimenti di politiche come quella cinese sul figlio unico eccetera eccetera, va detto che il problema sovrappopolazione è ovviamente centrale. Tutto quanto chiamiamo temi ambientali, ovvero gli impatti delle attività umane sugli equilibri naturali, dalle emissioni al land grabbing ai consumi energetici e alla produzione di rifiuti, tutto insomma, dipende in buona sostanza da quello. E non a caso quando si discute di una cosa o dell'altra, spessissimo emerge la solita considerazione: beh, finché si tratta di una cosa di élite possiamo non farci caso, ma quando riguarda centinaia e centinaia di milioni di persone diventa inquietante. Appunto: al netto delle simpatie per il professor Sartori, quei quaranta figli africani citati dovrebbero dare i brividi, e ovviamente non perché sono africani, ma esattamente perché gli augureremmo, a tutti quanti, una casa, doppi servizi, un'auto, tre pasti abbondanti al giorno, il weekend al centro commerciale. Chiaro, no? (f.b.)

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