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Maria Cristina Gibelli
La “TAV in Val di Susa”: Dove sono le ragioni del sì?
20 Giugno 2006
Recensioni e segnalazioni
Da una esercitazione universitaria un breve saggio illuminante di Antonio Calafati sull’opacità dei processi decisionali e sull’inadeguatezza di un giornalismo che produce “pseudoconoscenza”

Calafati, Antonio , Dove sono le ragioni del sì? La “TAV in Val di Susa” nella società della conoscenza, Edizioni SEB 27, Torino 2006

Il libro nasce da una esercitazione universitaria svolta a ridosso delle grandi manifestazioni di opposizione locale al progetto della TAV in Val di Susa del dicembre del 2005: due settimane di letture e discussioni dei maggiori quotidiani con gli studenti del corso di Antonio Calafati, docente di Economia Urbana e di Analisi delle Politiche Pubbliche presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona) e presso l’Università Friedrich Schiller di Jena (Calafati.econ.unian.it).

Oggetto dell’esercitazione, la ricerca delle ragioni del sì al progetto della TAV in Val di Susa attraverso la lettura della stampa quotidiana.

Nel corso della lettura e della discussione collettiva in classe, è emerso un quadro sconfortante della grande stampa del nostro paese: mancanza di informazioni serie e documentate sul progetto, costante travisamento della realtà, unanimismo senza ragioni nel merito di un’opera di cui non si riesce comunque a motivare l’utilità sociale, valutazioni preconcette e assenza di dubbi sull’impostazione dei processi decisionali, improvvisi ravvedimenti man mano che il conflitto locale si estende,…

Da quella esercitazione è scaturito un agile libretto, scritto con grande rigore scientifico unito a un grande disincanto, che ha ottenuto un successo editoriale molto superiore alle aspettative e una crescente attenzione nei siti web impegnati sulle problematiche ambientali..

La TAV in Val di Susa ne esce come una vicenda paradigmatica dell’opacità dei processi decisionali e dell’inadeguatezza di un giornalismo che produce “pseudoconoscenza”. Ma per chi insegna all’università, il lavoro di Calafati costituisce anche un esempio di come svolgere al meglio la propria funzione didattica, sviluppando negli studenti non soltanto rigore metodologico, ma anche consapevolezza critica.

Allegato il file con la copertina e la prefazione dell’autore

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