Nel suo messaggio di insediamento, il presidente Mattarella ha solennemente abbracciato i principi su cui la Costituzione ha fondato la Repubblica. Il passaggio in cui questo abbraccio è stato più originale, direi personale, è stato proprio quello riservato all'articolo 9. Perché, arrivato a quel punto, Mattarella ha detto che «garantire la Costituzione significa» anche «amare i nostri tesori artistici e ambientali».
L'uso della parola «tesoro» potrebbe far pensare che anche il nuovo Capo dello Stato si allinei alla sciagurata dottrina del petrolio d'Italia, abbracciata dal suo immediato predecessore, che il 25 marzo del 2012 disse che «bisogna saper valorizzare, sfruttare fino in fondo la risorsa della cultura e del patrimonio storico-artistico».
Ora Mattarella torna a Ciampi, e con quell'«amare» scardina il discorso pubblico sul patrimonio culturale, inchiodato ad un registro puramente economicistico. Che presiedeva l'unico riferimento alla cultura di un altro recente discorso di insediamento, quello pronunciato al Senato della Repubblica il 24 febbraio 2014 dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Quando dico che si mangia con la cultura dico che, allora, bisogna anche avere il coraggio di aprirsi agli investimenti privati nella cultura».
Ecco, Mattarella parla un'altra lingua, perché il sottotesto del suo «amare i nostri tesori artistici e ambientali» non è il basso continuo del denaro, ma è nientemeno che il Vangelo: «Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore» (Matteo, 6, 21). È la stessa altezza della Costituzione, che dice che la Repubblica «tutela il paesaggio e il patrimonio della Nazione» non per aumentare il Pil, ma per favorire «il pieno sviluppo della persona umana» (art. 3). Amare, conoscere, difendere: non sfruttare, mettere a reddito, noleggiare. Non si amano le cose morte: e l'ambiente e l'arte italiani sono vivissimi. Finché non siamo noi ad ucciderli.
C'è da sperare che, quando gli porteranno il prossimo Sblocca Italia da firmare, il presidente Mattarella sia fedele a questo altissimo passaggio del suo primo messaggio al Paese.