Il papa è riuscito con un sol colpo a compattare l'islam e i fondamentalisti, e a ridare impulso alla «guerra di civiltà» che già tramontava nel sangue delle carneficine medio-orientali. Ci voleva il teologo Ratzinger con il suo disprezzo verso l'occidente laico e illuminista - incapace di far fronte alla forza spirituale del «nemico» - per infiammare l'islam, figlio di un «dio minore». Non è una gaffe quella del papa che fin dall'inizio del suo pontificato ha consegnato la salvezza del nostro mondo consumista e materialista al ritorno di un'identità forte e al primato del Dio cristiano. E il silenzio della comunità politica e laica adesso gli dà ragione così come gli Usa di Bush, che per bocca di John Hanford, responsabile per la libertà religiosa del dipartimento di stato, incassa l'aiuto del Vaticano nella sua guerra permanente e preventiva all'«islamo-fascismo».
La sordina messa dalla stampa alle prime dichiarazioni di Ratzinger si è infranta contro la protesta dei seguaci dell'«irragionevole» profeta con la spada, Maometto, e adesso il senso del discorso di Ratisbona emerge in tutta la sua pericolosità. Dalla Giordania all'Egitto, da Hamas alla Turchia - intenzionata a cancellare il viaggio apostolico di Benedetto XVI - dal Libano agli Ulema iracheni l'islam è in fiamme: «Le parole del papa consentono ai soldati in Afghanistan e in Iraq di sentirsi nel giusto, mentre le loro mani commettono crimini vergognosi nei confronti dei musulmani». Risponde dall'altra parte dell'Atlantico, il presidente degli Stati Uniti, che ieri ha avvertito il Congresso: «Torneranno ancora, ci attaccheranno ancora» e ha chiesto il nulla osta alle leggi speciali contro il terrorismo.
Dov'è finita la cristiana «ragionevolezza»? In che modo Ratzinger interpreta la religione di un Dio che si fa uomo contro un Allah trascendente, intransigente e incapace di coniugare il divino con l'umano? Se c'è una contraddizione in questo papa, è proprio qui, nel suo farsi integralista, interlocutore di altri integralisti, nel promuovere una jihad sotto il segno della croce. E per una cattiva convergenza astrale oggi i giornali celebrano la scrittrice che temeva l'invasione dei topi-arabi, e che per un solo giorno ha mancato il suo trionfo.