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Paolo Virtuani
La miniera si allarga. E la città trasloca
8 Agosto 2011
Clima e risorse
Lo diceva già Patrick Geddes più di un secolo fa, che si devono pianificare gli insediamenti umani con estrema attenzione a ambiente e risorse. E invece eccoci qui di nuovo! Corriere della Sera, 8 agosto 2011 (f.b.)

Kiruna, Svezia, 150 chilometri a nord del circolo polare artico, sede di una delle più grandi miniere di ferro del mondo, il cui sfruttamento intensivo cominciò già nell’Ottocento. Le 22 mila persone che vivono a Kiruna ora si trovano di fronte a un dilemma: spostare la città verso la collina oppure trasferirsi tutti nella vallata? E le renne? E già le renne dei lapponi, che da quelle parti preferiscono essere chiamati con il nome di Sami, che ne sarà delle renne e dei loro tradizionali percorsi migratori?

SPOSTAMENTO- Il problema diKiruna– se così si può chiamarlo, per altri invece è una benedizione – si chiama Cina. Con l’esplosione industriale del gigante asiatico, in perenne ricerca di materie prime per alimentare i suoi altoforni, Kiruna al debutto del nuovo millennio ha conosciuto una nuova rinascita dopo decenni di lento ma inesorabile declino, seguendo le sorti di molte città minerarie che, con la fine delle attività estrattive, sono a poco a poco diventate città fantasma divorate dalla ruggine e dall’oblio. A Kiruna questo destino è stato risparmiato: laLuossavaara-Kiirunavaara (Lkab), la società statale proprietaria della miniera, nel 2004 iniziò a sondare le autorità cittadine in merito a un progetto di spostamento della città. Passi per la demolizione di alcune abitazioni per questioni di sicurezza per promuovere lo scavo di nuove gallerie della miniera, come già avvenuto in passato, ma spostare l’intera città… Le commesse che vengono dall’altra parte del mondo ci sono, risposero i dirigenti della Lkab, se la miniera, e con lei Kiruna, vuole sopravvivere si deve allargare. E il giacimento passa proprio sotto la città. Non preoccupatevi: paghiamo tutto noi, come chiede la legge svedese.

«NON AVEVAMO SCELTA» - «Sapevamo di non avere scelta», ammette alWall Street Journal, che si è occupato della vicenda, Ann Catrin Fredriksson, assessore all’Urbanistica e all’ambiente di Kiruna. «La nostra città è legata a doppio filo alla Lkab, quindi non c’è stata opposizione. Abbiamo lavorato insieme per trovare le soluzioni migliori, per esempio la compagnia ha accettato di smontare e ricostruire una dozzina di edifici storici». Tra questi il municipio, realizzato in stile modernista agli inizi del Novecento. La società ha investito 460 milioni di dollari (325 milioni di euro) per acquistare terreni, demolire e ricostruire le abitazioni, traslocare le persone e i loro beni. Il programma di trasferimento non avverrà in un colpo solo, ma seguirà l’avanzamento della miniera. Nei prossimi vent’anni si sposteranno circa 3 mila persone. «Per completare l’opera ci vorranno forse cento anni», spiega Johanna Fogman, portavoce della Lkab. Intanto Patrick Stalnache, 45 anni, che nelle gallerie della miniera ci lavora, in aprile ha dovuto lasciare insieme ad altre trenta famiglie la sua abitazione nel centro della città e trasferirsi in periferia. «Senza la miniera, prima o poi Kiruna sarebbe morta», ammette.

LE RENNE - La demolizione degli edifici storici, di alcune case e la costruzione dei nuovi quartieri inizierà il prossimo anno. Il problema maggiore al momento sono le renne. I binari delle ferrovia che trasporta il minerale sono già stati spostati da una parte all’altra della miniera, ma ora tagliano in due i sentieri che le renne dei Sami percorrono da tempi immemorabili per la transumanza, che in primavera avviene verso i pascoli delle colline e, con la caduta delle prime nevi, all’inverso verso i recinti dove ricevono il foraggio dagli allevatori. La Lkab, insieme al municipio e al ministero dei Trasporti, lo scorso ottobre ha costruito un ponte ricoperto di terra ed erba per consentire alle renne di oltrepassare i binari. Ma l’inverno scorso iniziò in anticipo (a Kiruna d’inverno la temperatura può scendere a 40 gradi sottozero), il terreno gelò e le renne non erano in grado di passare sul ponte. I Sami dovettero andare sulle colline con camion e furgoni per salvare le loro renne dall’inverno artico.

A VALLE- A parte le renne dei Sami, il dibattito in città ora è concentrato su dove spostare la chiesa luterana, realizzata tutta in legno nel 1912, che nel 2001 fu votata edificio più popolare di tutta la Svezia. Il municipio ha indicato un terreno vicino all’aeroporto, ma non tutti sono d’accordo. Su una cosa invece si è arrivati a una decisione definitiva: niente colline, Kiruna si sposterà nella vallata a est, vicino al villaggio di Tuolluvaara. Il terreno da quelle parti offre condizioni migliori.

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