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La finanziaria “chiude” Marghera
18 Novembre 2006
Terra, acqua, società
Tolti a Venezia anche i fondi per la bonifica di Porto Marghera e per il parziale risarcimento alle vittime dei veleni del Petrolchimico, Da il Gazzettino del 17 novembre 2006

Il mondo politico reagisce alla notizia di un eventuale blocco dei soldi, 200 milioni, destinati alle bonifiche di Marghera. In primis insorgono i Verdi, con l'appoggio del gruppo parlamentare guidato da Luana Zanella, del sottosegretario all'Economia Paolo Cento e del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «L'esecutivo non deve ripetere lo scippo del Governo Berlusconi contro Marghera e Venezia». Lo stesso ministro all'Ambiente, infatti, dice che «sarebbe gravissimo se questa finanziaria non sbloccasse i fondi per la bonifica di Porto Marghera. Il ministro Padoa-Schioppa ed il Governo di centrosinistra devono rimediare agli errori fatti in precedenza. Se così non fosse, ci sarebbero gravi conseguenze anche di natura penale per il Governo».

Si unisce alla protesta il sindaco Massimo Cacciari: «Una roba da procedimento penale, un'iniziativa palesemente illegittima. Ho appreso con sconcerto che oltre 185 milioni di euro, versati negli ultimi due anni dalle imprese come contributo per le bonifiche a Porto Marghera, non sono mai stati trasferiti dal Ministero del Tesoro per gli interventi cui è destinata. Ciò vanifica tutti i grandi sforzi compiuti dal Comune di Venezia per coinvolgere i privati in interventi di estrema urgenza e necessità per l'ambiente e per l'economia, blocca ogni ulteriore transazione e gli stessi versamenti già previsti per il 2007, espone l'amministrazione a ricorsi e a rivalse da parte delle imprese e a denunce per i mancati interventi. Ma, soprattutto, il mancato trasferimento di quei fondi comporterà pesanti riduzioni negli interventi per la messa in sicurezza delle aree interessate e per il completamento dei marginamenti e quindi per la lotta all'inquinamento e la salvaguardia della laguna e dell'ambiente. Spero in un immediato atto concreto del Governo».

Il Presidente della Provincia, Davide Zoggia, chiede che «con la Finanziaria si sblocchino i fondi per le bonifiche di Porto Marghera». Zoggia, in collaborazione con i parlamentari veneziani dell'Unione, Laura Fincato, Luana Zanella, Andrea Martella, Paolo Cacciari e Rodolfo Viola, si è attivato presso il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, perché i fondi ottenuti dallo Stato a titolo di risarcimento di danno ambientale prodotto dalle industrie di Porto Marghera siano inseriti nell'apposito capitolo della legge Finanziaria e messi immediatamente a disposizione. «Letta mi ha assicurato massimo impegno del Governo su questo e alte possibilità di inserire in Finanziaria l'emendamento proposto da Laura Fincato, Luana Zanella, Paolo Cacciari, Andrea Martella e Rodolfo Viola». Il consigliere regionale del Prc Pietrangelo Pettenò ricorda che «dopo la sentenza scandalo del maxiprocesso per il Petrolchimico di Marghera, che mandò assolti tutti i vertici della chimica italiana dall'accusa di strage, ora c'è un nuovo, gravissimo fatto: mancano all'appello i 450 milioni di euro, parte dei 700 milioni di risarcimenti pagati da Enichem e Montedison per aver inquinato con gli scarichi aria, suolo, sottosuolo e acque lagunari, e che lo Stato doveva impegnare nelle bonifiche».

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