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Israele: giù dieci palazzi per ogni missile su Haifa
14 Febbraio 2007
Articoli del 2006
Una notizia, una smentita, un commento. Da l’Unità del 25 luglio 2006

Dieci palazzi di Beirut abbattuti per ogni missile lanciato su Haifa. È la rappresaglia ordinata dallo Stato maggiore israeliano contro i quartieri meridionali della capitale libanese, roccaforte di Hezbollah. A riferirlo alla radio militare un’ufficiale dell’aviazione che racconta come a dare l’ordine sia stato lo stesso capo di Stato Maggiore: «Il generale Dan Halutz ha ordinato di distruggere dieci immobili di più piani nei sobborghi meridionali in risposta a ciascun lancio di missili su Haifa».

La notizia, inizialmente passata quasi inosservata, provoca la protesta dell’Associazione per i diritti civili in Israele. In una lettera al ministro della difesa Amir Peretz, gli attivisti israeliani chiedono chiarimenti sull’ordine che avrebbe impartito Halutz: «la vendetta non può giustificare azioni militari – si legge nella lettera - una politica sistematica volta a terrorizzare la popolazione civile è vietata dal diritto internazionale e in casi estremi rischia di essere qualificata come un crimine di guerra».

La smentita e i precedenti

Dopo qualche ora il portavoce militare smentisce «in maniera categorica» che il capo di stato maggiore abbia mai emesso l'ordine di abbattere edifici nel rione sciita Dahya di Beirut come ritorsione. «Si tratta di una notizia totalmente infondata» spiega alla televisione commerciale israeliana Canale 10, che aveva espresso perplessità sull’operazione.

Fatto sta che il generale Halutz era finito altre volte sui giornali per le proteste di attivisti e militanti della sinistra israeliana. In particolare nell'agosto dle 2002, quando il generale era ancora vicecapo di stato maggiore, fece sensazione una sua intervista al quotidiano Haaretz in cui sembrava minimizzare la uccisione di 14 civili palestinesi in un raid a Gaza ( l’intervista è ancora on line). Tanto che al momento della sua nomina al comando delle forze armate di tel Aviv gruppi umanitari ricorsero in appello alla Corte Suprema di Gerusalemme. Ovviamente senza esito.

Pacifici: «comunque sono solo palazzi»

Comunque sia c'è, anche in Italia, chi non si meraviglia troppo di una punizione collettiva che evoca «le tecniche naziste». «Sono felice della smentita ma parliamo di palazzi e non di persone - è infatti la dichiarazione di Riccardo Pacifici, esponente della destra e portavoce della Comunità ebraica di Roma - chi vuole mettersi in salvo può farlo perché‚ l' aviazione israeliana avverte prima di bombardare».

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