C'è una parte di Stato che ha in cima alla propria agenda non la cementificazione ma le demolizioni. È quella rappresentata dalla Procura della Repubblica di Napoli. Il pool antiabusivismo è guidato dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara, un magistrato che ai reati ambientali ha dedicato l'intera carriera, sin da quando era giovane pretore negli anni Settanta e Ottanta, e che nel 2008 è stato insignito anche del Premio Elsa Morante per l'impegno civile. Dice: "Il nostro compito è far rispettare la legge, e l'abusivismo edilizio è un reato e va perseguito ".
A Ischia il procuratore aggiunto e il suo sostituto Antonio D'Alessio hanno trovato forse anche più di quanto immaginassero. Abusi edilizi in ognuno dei sei comuni dell'isola. Una infinità quelli sanzionati, per per almeno un migliaio si è arrivati alle sentenze di demolizione che ora hanno superato tutti i gradi di giudizio e resistito a ogni forma di ricorso. In pratica le case debbono andare giù, e se il consiglio dei ministri, come sollecitano i sindaci, non farà un provvedimento ad hoc, le ruspe potrebbero cominciare a fare il loro lavoro da un giorno all'altro. "La politica segue il suo percorso, ed è giusto che sia così — dice De Chiara —. Ma noi seguiamo il nostro, che prevede il rispetto e l'applicazione delle leggi in vigore e delle sentenze emesse in virtù di queste leggi".
Sui numeri c'è ancora un po' di confusione. Il sindaco di Lacco Ameno (uno dei Comuni di Ischia), Tuta Irace, parla di "circa diecimila ordini giudiziali di demolizione", mentre De Chiara ritiene che la cifra sia di gran lunga inferiore: "Credo che siamo nell'ordine delle centinaia, forse un migliaio", dice.
Si tratta in parte di abitazioni i cui proprietari non hanno usufruito dell'ultimo condono, ma soprattutto di case costruite in zone protette, e per questo non condonabili. "Lo scempio a Ischia è vastissimo", dice De Chiara. Ma il sindaco di Lacco Ameno pone un'altra questione: "Le demolizioni riguarderanno le prime case, in maggior parte di cittadini disperati, in particolare di giovani famiglie con figli in tenera età, prive di altro alloggio, che hanno realizzato con duri sacrifici la loro prima abitazione. Non si tratta di speculazioni edilizie".
Le sentenze giudiziarie sono arrivate però a ben altra conclusione, e ora tocca alla Procura fare entrare in azione le ruspe. Potrà farlo coinvolgendo il genio civile o rivolgendosi a ditte specializzate. Teoricamente potrebbero provvedere anche i Comuni, e infatti pochi giorni fa a Ercolano è stata proprio l'amministrazione locale a far eseguire la sentenza di abbattimento di un immobile abusivo. Ma a Ischia è difficile che ciò accada: i sindaci sono compatti nell'opporsi alle demolizioni. Temono problemi di ordine pubblico e soprattutto temono di perdere popolarità e consensi. Perciò hanno scritto a Berlusconi, nella speranza che la soluzione gliela trovi lui".