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In Europa in gioco la democrazia
1 Giugno 2014
Articoli del 2014
«Da Balibar a Zizek, l'analisi degli intellettuali dopo il voto europeo e l'affermazione di Tsiprası». Il pensiero di chi, a differenza di chi li chiama "professoroni" hanno il vizio di pensare prima di parlare. Il manifesto, 1 giugno 2014
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La recente vit­to­ria di Syriza in Gre­cia offre un forte bar­lume di spe­ranza per il futuro della demo­cra­zia eco­no­mica e sociale in Europa. Però, allo stesso tempo, la cre­scita del nazio­na­li­smo di destra, con i suoi sen­ti­menti raz­zi­sti e anti­se­mi­titi, minac­cia gli ideali di un’Europa plu­rale e demo­cra­tica. Quei rac­conti media­tici che rap­pre­sen­tano in maniera scor­retta l’importanza del cre­scente sup­porto elet­to­rale per Syriza come la nascita dell’«estremismo» di sini­stra vanno con­tra­stati dura­mente.

Non vi è alcuna asim­me­tria con­tem­po­ra­nea tra i cosid­detti «estre­mi­smi» di destra e sini­stra. I ten­ta­tivi di smi­nuire le richie­ste di giu­sti­zia eco­no­mica in Gre­cia e Spa­gna (dove Pode­mos ha gua­da­gnato l’8% dei voti) e di eti­chet­tarle come «popu­li­ste», «anti-Europee» o «euro-scettiche», non com­prende la loro ampiezza e impor­tanza. Que­ste vit­to­rie della sini­stra radi­cale non pos­sono essere com­pa­rate con la nascita del Fronte Nazio­nale in Fran­cia, dell’Ukip in Inghil­terra, o con il raf­for­za­mento dei par­titi anti­se­miti in Gre­cia e Unghe­ria o con il popu­li­smo anti-immigranti in Bel­gio e Danimarca.

La cre­scita della destra «euro-scettica» risponde alle poli­ti­che di auste­rità e ai cam­bia­menti demo­gra­fici con delle piat­ta­forme chia­ra­mente raz­zi­ste. Men­tre la cre­scita della sini­stra offre una cri­tica chiara e un’alternativa ben for­mu­lata alle dise­gua­glianze sociali ed eco­no­mi­che pro­dotte dalle poli­ti­che di auste­rità. Per impe­dire che la vio­lenza e la dispe­ra­zione si dif­fon­dano ulte­rior­mente, l’Unione Euro­pea ha biso­gno di nuove alleanze attra­verso i con­fini nazio­nali e di una rior­ga­niz­za­zione delle pro­prie isti­tu­zioni, al fine di rag­giun­gere una più ampia ugua­glianza eco­no­mica.

Si dovrebbe lan­ciare un dibat­tito pub­blico serio per discu­tere il futuro dell’Unione, il ruolo della soli­da­rietà e della giu­sti­zia sociale e il signi­fi­cato dell’idea di Europa. Ma il suc­cesso di un dibat­tito pub­blico demo­cra­tico dipende dalla verità e dalla tra­spa­renza delle rap­pre­sen­ta­zioni media­ti­che dei movi­menti poli­tici e delle loro riven­di­ca­zioni. In que­sto senso, chie­diamo atten­zione per le dif­fe­renze tra le varie forme di oppo­si­zione poli­tica all’austerità, tra chi vuole più egua­glianza e chi vuole più disu­gua­glianza. Solo così è pos­si­bile vedere in maniera più chiara quanto sia dav­vero in gioco il futuro della democrazia.

Etienne Bali­bar, Joanna Bourke, Wendy Brown, Judith Butler, Dru­cilla Cor­nell, Simon Crit­chley, Jodi Dean, Costas Dou­zi­nas, Eric Fas­sin, Engin Isen, Chan­tal Mouffe, Jean-Luc Nancy, Toni Negri, Micael Lowy, San­dro Mez­za­dra, Bruce Rob­bins, Jac­que­line Rose, Eleni Vari­kas, Hay­den White, Sla­voj Zize

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