Il National Ecosystem Assessment col suo rapporto del giugno 2011 conferma se necessario quanto sia importante per le economie investire nella tutela delle risorse naturali, non solo intese come “materie prime” per produrre e vivere, ma anche nell’accezione di solito trascurata di qualità ambientale, spazi aperti, flora, fauna ecc.
Qualcuno pensa che la tutela dell’ambiente sia un peso economico che in un modo o nell’altro rallenta lo “sviluppo”, mentre esistono invece concreti motivi economici per proteggere la natura, non ultimi quelli legati alla salute e benessere generale della popolazione, con immediate ripercussioni ad esempio sui costi dei servizi sanitari.
Più in dettaglio per il caso britannico:
Il valore economico delle zone umide in termini di qualità delle acque si può calcolare sino a 1.700.000.000 di euro l’anno
Quello degli insetti e uccelli impollinatori per l’agricoltura in quasi 500 miliardi di euro
I vantaggi dell’abitare vicino a fiumi e altri corpi d’acqua sino a 14 miliardi di euro l’anno per il paese, e quelli sanitari della prossimità di spazi verdi sino a 350 euro l’anno a persona.
Col cambiamento climatico globale e l’incremento di popolazione la natura sarà sottoposta a pressioni crescenti ed è importante iniziare a considerarla nel suo piano valore, oggi e per il futuro.
Questa è una breve sintesi del comunicato stampa ministeriale. Sul sito del Ministero il testo integraledel comunicato e il link alla pubblicazione - Oppure si può scaricare direttamente da QUI (con molta pazienza) una sintesi del rapporto (f.b.)