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Paola Perotto
Il rilancio di Venezia parte dalla riqualificaizone del Lido
28 Luglio 2017
Vivere a Venezia
Secondo il nuovo promotore immobiliare scelto dal sindaco Brugnaro per "sviluppare" Venezia la sfida è alta: «Il competitor dell’isola veneziana è l’intero litorale adriatico, dove Caorle conta 4,2 milioni di presenze turistiche e Jesolo 5,3».

Secondo il nuovo promotore immobiliare scelto dal sindaco Brugnaro per "sviluppare" Venezia la sfida è alta: «Il competitor dell’isola veneziana è l’intero litorale adriatico, dove Caorle conta 4,2 milioni di presenze turistiche e Jesolo 5,3». il Sole 24Ore, 28 luglio 2017

«Il Lido di Venezia come Saint Tropez, non solo alberghi ma una rigenerazione in chiave green e glamour». Beniamino Piro, presidente della nuova Agenzia Sviluppo Venezia voluta dal sindaco Luigi Brugnaro, ha descritto così il futuro possibile della storica località con un domani tutto da ripensare. Lungo 12 chilometri, con una larghezza media di 150-200 metri, il Lido, raggiungibile in 10 minuti da Piazza San Marco, oggi è abitato da poco più di 17mila residenti. «Il competitor dell’isola veneziana – secondo Piro – è l’intero litorale adriatico, dove Caorle conta 4,2 milioni di presenze turistiche e Jesolo 5,3. Il Cavallino che nel 1950 contava 200mila presenze ha raggiunto i 6 milioni, mentre il Lido è fermo a 540mila turisti l’anno, stessa cifra di 70 anni fa». L’Agenzia Sviluppo Venezia è stata istituita appositamente per curare la valorizzazione di tutte le iniziative di investimento nel Comune, con l’obiettivo di attirare capitali e progetti. Ecco che a Ca' Vendramin, nella sede del Casinò, si sono dati appuntamento la scorsa settimana alcune decine di investitori, con lo scopo di creare una task force pubblico-privata.

uun buon modello:Jesolo

La Cassa Depositi e Prestiti, con Marco Sangiorgio, direttore generale Cdpi Sgr, ha confermato l’impegno per la conversione dell’ex Ospedale al Mare in un resort di lusso con area benessere. Coima, rappresentata dal manager Matteo Ravà, ha ribadito invece l’attività per la ristrutturazione degli hotel Excelsior e Des Bains con un investimento da 250 milioni. Si partirà con il primo, prevedendo la completa ristrutturazione entro un paio d’anni e a seguire partiranno i lavori per il secondo. Per questa operazione Manfredi Catella aveva annunciato qualche mese fa la partnership con un alleato di settore, London & Regional Properties, e con Unicredit e Banca Intesa. L’amministrazione prova ad arginare l’onda turistica che sta invadendo il centro storico, ma per il Lido non c’è altra via che lo sviluppo e sarà un’isola del lusso: in linea con le scelte di Cdp che ha portato Club Mediterranée e Th Resorts, si cercano investitori per un turismo di fascia alta. All’Agenzia è arrivata peò anche la domanda da parte della società Merlin Entertainments di replicare a Venezia (come farà a Dubai) la ruota di Londra, ma anche l’offerta di un investitore per realizzare una sorta di Camden Market. Quello che conta di più per Brugnaro, rappresentato dal prosindaco del Lido Paolo Romor, è fare presto e creare posti di lavoro.

Per il Lido di domani oggi c’è un elenco di possibili contenitori e aree, pubbliche e private, da convertire e valorizzare. È in vendita il Golf Club agli Alberoni (all’asta per 2 milioni) che confina con due colonie da convertire: una dell’Inpdap e una, l’ex Colonia Padova, dove c’è il progetto di un grande resort con 120 camere, sviluppato dal Gruppo Marzotto di Vicenza. Quest’ultima operazione è al momento in stand by per la mancata autorizzazione di una piscina a servizio del complesso di lusso: un caso che fa accendere un faro sulle difficoltà autorizzative di chi vuole investire. Tra gli altri tasselli del puzzle messo a punto dall’Agenzia c'è anche il centro soggiorno Morosini, di proprietà del Comune, pronto per una possibile valorizzazione; ancora, c’è il Forte di Malamocco che è in gestione a Coima; c’è l’Area del Moro, privata ma su cui è possibile ipotizzare una valorizzazione per un eventuale villaggio turistico o un campeggio; c’è l’ex liceo scientifico Severi in vendita da parte della Fondazione La Fenice di Venezia; e anche l’area ex Sky di proprietà di Ive (partecipata del Comune) di interesse per eventuali residenze da abbinare al posto barca. Oggetto di attenzione è anche l’isola del Lazzaretto Vecchio e spiagge come quella del Blue Moon, «per le quali alcuni brand internazionali si sono già fatti avanti», ha sottolineato il presidente dell'Agenzia. C’è poi l’area della Favorita, la caserma Pepe, il sito Ferry Boats con un ampio spazio verde adiacente. E ancora, «in un'ampia area libera a ridosso dell'aeroporto Nicelli – ha commentato Piro – ipotizziamo uno spazio per la movida pensata per i giovani, anche locali. Oltre, c’è una darsena vicino al faro, già approvata, che potrebbe interessare per chi cerca opportunità di attracco direttamente sulla spiaggia».

E a non essere troppo schizzinosi, anche Castelvolturno va bene

Con questo corposo elenco di opportunità, l'Agenzia ha aperto le porte ai privati, mettendo sul tavolo le trattative avanzate con Cdp e Coima, e ricordando il lavoro fatto per la chiusura dello scavo di quello che doveva essere il nuovo Palacinema, e di un investimento sul Casinò che sarà pronto entro i prossimi tre anni, utilizzabile anche per congressi. In generale banche e imprenditori hanno chiesto all’amministrazione un investimento pubblico sulle infrastrutture e sui servizi, la collaborazione per destagionalizzare l’offerta, la semplificazione degli inter autorizzativi e ancora una concreta azione che tiene insieme «visione, capacità di decisione e di execution» come ha sintetizzato Marco Recalcati, head real estate di Unicredit.

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