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Elizabeth Andres; Plater-Zyberk Duany
Il quartiere tradizionale e lo sprawl suburbano
21 Giugno 2004
Megalopoli
Una descrizione apparentemente banale e quotidiana, in realtà piuttosto inquietante, delle profonde differenze fra il mondo del suburbio e l'abitare tradizionale. Il vero "brodo di coltura" di moltissime distorsioni, ambientali e non. Da Conscious Choice, aprile 2001 (fb)

Titolo originale The Traditional Neighborhood & Suburban Sprawl, traduzione di Fabrizio Bottini.

Nota: ho tradotto per tutto l’articolo il termine neighborhood con “quartiere”, dato che il più letterale “vicinato” mi sembrava improprio. In alcuni casi (come quando si dice che il quartiere dal solo in mezzo all’ambiente diventa villaggio) la cosa può sembrare vagamente fuorviante. Lo stesso, anche se in misura minore, vale per suburban sprawl , che è stato lasciato più o meno così, a significare (come credo volessero gli autori) un continuum senza fine piuttosto inquietante, ben diverso da qualunque idilliaca, per quanto imperfetta, ipotesi di decentramento. (fb)

Lo sviluppo suburbano frammentato, congestionato, insoddisfacente, e i centri urbani in disfacimento di oggi, non sono semplicemente prodotti del laissez-faire, né l’inevitabile risultato di una cieca avidità. Sono invece pianificati per essere quello che sono: diretto risultato dello zoning e delle ordinanze di lottizzazione zelantemente gestite dagli uffici urbanistici.

Se i risultati sono scoraggianti, è perché il modello di città riprodotto, è triste. Queste ordinanze dettano tre criteri per l’urbanizzazione: libero e rapido flusso di traffico, parcheggi in abbondanza, e rigorosa separazione degli usi edilizi. Il risultato di questi criteri, è che il traffico automobilistico e il suo paesaggio sono diventati l’esperienza centrale e inevitabile dello spazio collettivo.

Lo schema tradizionale del quartiere percorribile a piedi, a usi misti, è stato inconsapevolmente proibito dalle attuali ordinanze. Così, i progettisti si trovano nell’ironica situazione di vedersi impedire un’edificazione secondo le modalità dei nostri pur ammirati luoghi storici. Non si può proporre una nuova Annapolis, o Marble Head, o Key West, senza cercare variazioni alle norme vigenti.

Dunque ci sono due tipi di urbanizzazione disponibili. Il quartiere, che è stato il modello per il Nord America dalla prima colonizzazione alla Seconda Guerra Mondiale, e lo Sprawl Suburbano, che è stato il modello da quel momento in poi. Essi sono simili nella capacità iniziale di contenere le persone e le loro attività; la principale differenza è che lo sprawl suburbano contiene difetti ambientali, sociali ed economici tali da soffocare inevitabilmente una crescita continua.

Il quartiere ha le caratteristiche fisiche seguenti:

Lo sprawl suburbano ha caratteristiche fisiche piuttosto diverse:

Il quartiere ha molte conseguenze positive:

Lo sprawl suburbano ha parecchie conseguenze negative:

Le categorie di cittadini che soffrono particolarmente delle modalità dello sprawl suburbano, comprendono:

Lo sprawl suburbano di solito ospita un certo equilibrio di posti di lavoro, luoghi di vita, scuole, spazi aperti, in quella che sembra essere prossimità. Comunque prossimità non è abbastanza; è anche necessario un certo dettaglio negli spazi pubblici dedicato ai pedoni:

In un quartiere, le case popolari si inseriscono naturalmente e in modo altamente integrato. Ciò si realizza così:

Le normative correnti, vedono solo flussi di traffico, conto dei parcheggi, segregazione degli usi edilizi, e la tutela delle zone umide. Si dovrebbero scrivere nuove norme, che comprendano provvedimenti efficaci per il quartiere, che rappresenta un habitat umano in tutta la sua complessità.

Nota: come spesso accade, forse inconsapevolmente tutti gli scritti anti-suburbio riprendono i temi originari della neighborhood unit teorizzata proprio negli Stati Uniti negli anni Venti, e poi diluita in varie esperienze in tutto il mondo. Per un confronto, è disponibile online una mia traduzione italiana di ampi estratti dagli scritti fondativi di Clarence Perry sul tema, elaborati nell’ambito del Regional Plan of New York. (fb)

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