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Nadia Urbinati
Il paese rovesciato
30 Gennaio 2011
Articoli del 2011
Non avremmo saputo esprimere meglio il disagio di vivere in queste terre in questi anni. Esso aumenterebbe se allargassimo lo sguardo critico al di là della maggioranza. La Repubblica, 30 gennaio 2011

L´Italia è un paese surreale, per raccontare il quale non ci sono più parole. Un paese rovesciato, dove tutto funziona esattamente all´opposto di come le cose funzionano in un paese democratico.

Non è necessario appellarsi agli ideali della democrazia. E´ sufficiente comparare il nostro paese con altri paesi reali per vedere la folle assurdità nella quale la nostra società è immersa.

In quale altro paese del mondo occidentale succede che un capo di governo sta aggrappato al suo ruolo per poter sfuggire alla giustizia?

In quale altro il presidente del Consiglio si fa latore di un messaggio distruttivo come quello di cercare di essere eletti per poter restare impuniti?

In quale altro paese democratico l´intero staff di legulei, avvocati e mediatori del presidente del Consiglio siedono in Parlamento, non per rappresentare gli italiani (un oggetto di nessun interesse) ma per prendersi cura quotidianamente degli interessi del loro cliente, il quale é anche il loro padrone?

In quale altro paese moderno un leader politico eletto, e che per questo dipende dalla legge come ciascuno di noi, si fa calunniatore della legge e dei suoi magistrati e tiene consiglio con i suoi uomini alla maniera di un Don Rodrigo per escogitare le bugie migliori per raggirare la legge?

Quale altro leader nel mondo occidentale usa le tribune internazionali per gettare discredito sulle istituzioni del suo paese, per stracciare le norme che non rispondono ai suoi immediati e più diretti interessi?

In quale altro paese i cittadini devono prendere continuamente le distanze dal governo che rappresenta la loro nazione ogni qualvolta si trovano a dover spiegare l´allucinante assurdità di un leader che usa il potere politico per coprire quel che fa in privato?

In generale succede proprio il contrario: chi ricopre incarichi pubblici é chiamato a rendere conto anche della vita privata se desta sospetti di illecito - del resto, la pratica del rendere conto serve proprio a fugare i dubbi, a ristabilire la legittimità.

Ma in Italia avviene il contrario: la legittimità è propagandata ma mai appoggiata su certezze.

Nell´era Berlusconi chi ha un incarico pubblico può meglio nascondere quel che fa senza lasciare ai cittadini la possibilità di sapere, di rendersi conto dei fatti, di fugare se necessario i dubbi, di giudicare con correttezza.

Dopo aver proclamato di voler andare dai giudici per chiarire ogni dubbio sulle accuse di prostituzione di minori e concussione, il premier ha clamorosamente rovesciato la sua strategia: non solo non vuole presentarsi ma ha messo in scena una straordinaria campagna contro le istituzioni. In questo modo rinsalda la sua legittimità a spese della legittimità dello Stato.

Nell´Italia di oggi tutto é rovesciato.

In quale altro paese succede che il leader del governo offende pubblicamente giornalisti e cittadine, mostrando disprezzo per una parte del paese senza subire alcuna effettiva conseguenza?

La tolleranza finora dimostrata nel nostro paese per questo leader é il segno di un´impotenza che preoccupa e non ci fa onore. Chi ci offende non può essere degno di governarci.

E che cosa dire del suo alleato più fedele, la Lega?

La Lega Nord nacque qualche decennio fa al grido "Roma ladrona" ma non si é fatta alcun scrupolo a servirsi di quella Roma per rafforzare il suo peso nelle regioni dove miete consensi e governare l´Italia unita allo scopo di disunirla.

In quale altro paese un movimento federalista e quasi secessionista vive all´ombra della politica nazionale e addirittura vuole imporre una legge istitutiva del federalismo che straccia l´autonomia dei comuni, asservisce i governi delle città al governo di Roma in una maniera che è degna di un centralismo napoleonico?

In quale altro paese, una minoranza ha così tanto potere da decide come l´identità politica della nazione debba essere?

C´è, in effetti, un accordo fondamentale e non solo strumentale fra la Lega e Berlusconi, poiché entrambi sono dispregiatori del bene generale, cioè dell´Italia e degli italiani come nazione, nel nome dei loro interessi parziali: quelli di un impero economico privato e quelli di un´area geografica.

Rovesciando tutte le norme, l´Italia é l´unica democrazia costituzionale nella quale la minoranza governa esplicitamente e nel disprezzo ostentato della legge e delle istituzioni.

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