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Robert Steuteville
Il nero che cammina col cappuccio nella villettopoli dei recinti
24 Marzo 2012
Dalla stampa
C’è del razzismo e della stupidità nello sparare a casaccio a un ragazzo che passeggia: ma quell’atteggiamento è un prodotto di certi spazi degradati. Better Cities, 22 marzo 2012 (f.b.)

Titolo originale: Gates, sprawl, and 'walking while black' – Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini

Il paese è giustamente inorridito per la tragedia di Sanford, Florida, dove un robusto e armato Vigilante di Quartiere ha inseguito, e poi ucciso a colpi di pistola, un ragazzo mingherlino che era semplicemente uscito a comprarsi delle caramelle. Chi ha sparato, il ventottenne George Zimmerman, dichiara di aver agito per legittima difesa e al momento non è stato fermato. Molti si sono soffermati sulla legge della Florida, troppo permissiva per quanto riguarda le armi da fuoco per difesa personale in qualunque situazione; o sull’indagine assai frettolosa della polizia; magari sugli aspetti razzisti dell’avvenimento. Ma si dimentica un altro fattore: uno spazio mal progettato e segregante.

Gli spari contro il diciassettenne Trayvon Martin avvengono alla Retreat at Twin Lakes, quartiere recintato di 260 case collegato al mondo circostante (o tagliato fuori dal mondo circostante, dipende da come si guarda la cosa) da arterie principali con traffico veloce e edifici commerciali. Il quartiere ha un bassissimo indice di praticabilità pedonale. The Retreat at Twin Lakes sta nel bel mezzo dello sprawl della Florida, dove quasi tutti quelli che possono si spostano in auto. E chi non guida di solito si colloca economicamente ai margini, oppure è un intrepido ragazzino – grande a sufficienza per uscire da solo ma senza auto — che si lancia ad attraversare tutte quelle corsie superando le difficoltà quasi insormontabili per un pedone. E il pedone in un ambiente del genere suscita al massimo pietà, se non automaticamente sospetti, fino al punto estremo che ha portato alla morte di Martin, andato a piedi al negozio a comprarsi Skittles e del tè freddo la sera del 26 febbraio.

Il recinto del quartiere crea una mentalità dell’assedio, dove qualcuno è considerato abitante legittimo e altri degli intrusi, come scrive ad esempio Laurence Aurbach su Pedshed. Il cancello funziona per le automobili, mentre i pedoni possono entrare e uscire abbastanza facilmente scivolando fra i cespugli che dividono il quartiere dalla superstrada. E i pedoni sono una specie abbastanza temuta da alcuni degli abitanti, come raccontava un articolo sul Palm Beach Post. “La nostra è una gated community, ma a piedi si può entrare a rubare quando si vuole” spiegava uno di loro. Poi c’è la crisi economica. The Retreat at Twin Lakes esiste da solo sei anni, ma i valori immobiliari sono crollati di colpo. Così molte case sono state affittate anziché comprate, a “gente da poco o banditi” come spiega al giornale un altro abitante.Oggi nel quartiere c’è una “maggioranza di minoranze”: 49% bianchi anglosassoni, 23% ispanici, 20% afroamericani, 5% asiatici. E la vicenda è così anche un esempio di cosa può accadere quando ci si ritrova insieme a chi si teme di più dalla stessa parte del muro.

Il comportamento di Zimmerman esprime paranoia. Dal gennaio 2011 aveva chiamato il pronto intervento più di quaranta volte, spesso parlando di “comportamenti sospetti” ovvero di qualcuno che aveva lasciato una finestra aperta, o di qualcun altro che osservava una casa. Lo si vedeva girare per il piccolo quartiere col cane, e la sua pistola (regolarmente denunciata) calibro 9, a chiedere conto a chiunque gli apparisse sospetto. Era anche piuttosto esplicito nel considerare comunque sospetti tutti giovani maschi neri, nonostante ce ne fossero parecchi abitanti nello stesso quartiere. Martin è stato ucciso in quanto giovane, nero, e pedone, sufficientemente avventato da attraversare quello spazio inospitale che lo separava dal negozio per comprare dolci.

La vittima avrebbe potuto essere chiunque corrisponde a questa descrizione. Il Palm Beach Post, ancora, racconta di un altro giovane maschio nero, che ha consapevolmente deciso di non camminare mai, a The Retreat at Twin Lakes, perché teme di essere scambiato per un intruso. Spiega il giornale: "Quando vuole camminare, al massimo va fino in centro”. La vicenda non è affatto chiusa. Forse Zimmerman sarà arrestato, la domanda si fa sempre più pressante anche via internet, ben 800.000 firme raccolte a mercoledì. Si chiede di allontanare il capo della polizia di Sanford, o di cambiare la legge statale sulle armi da fuoco per difesa personale. Ma in tutto questo si dimentica un ambiente fisico che discrimina, fra chi guida e chi no, facendone dei sospetti. E sarebbe difficile ambientare una tragedia del genere a un angolo di strada di una città fruibile a piedi.

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