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Ida Dominijanni
Gioco di parole
15 Febbraio 2007
Scritti 2005
Parole, significati, sensi: non solo per esprimersi e per giocare, ma anche per combattere battaglie: delle idee. Da il manifesto del 6 dicembre 2005

«Donna: una persona che si ritiene affidabile per mettere al mondo un figlio ma non per decidere se lo vuole o no». « Pro-life: chi dà valore alla vita umana fino alla nascita». Due esempi dal Dictionary of Republicanism che la Nation Books sta per pubblicare e di cui il sito di The Nation, storica rivista leftist americana, anticipa alcune voci. Un'iniziativa divertente di satira popolare del lessico neocon che sarebbe divertente importare come è stato fin qui importato il lessico neocon medesimo. Che è diventato, scrive su The Nation di questa settimana Katrina Vandel Heuvel (prestigiosa firma della rivista), «un vero e proprio codice cifrato, che distorce l'uso corrente delle parole per manipolare il pubblico ai fini dei Repubblicani». Una strategia lingusitico-politica studiata a tavolino con l'aiuto di appositi think-thanks della destra radicale, che consiste soprattutto nell'usare in senso reazionario parole che nel senso comune hanno un suono moderato, avvalendosi degli slittamenti semantici fra sinonimi, dell'uso pseudo-accademico di prefissi come neo-, della risemantizzazione di alcune espressioni (ad esempio la definizione di liberal trasformata in insulto).

Stufa di questo «programma orwelliano», The Nation ha deciso di darci un taglio combattendo le manipolazioni dei neocon con le armi della satira e i think-tanks con la gente comune, e ha raccolto per sei settimane le definizioni ironiche delle parole topiche della destra scritte dai suoi lettori. Eccone qualcuna: «Bancarotta: un crimine punibile quando è commesso da gente povera ma non quando è commesso dalle corporations». «Cambio del clima: il giorno benedetto in cui gli stati blu saranno ingoiati dagli oceani» (gli stati blu sono quelli che hanno espresso una maggioranza di voti per i democratici). «Creazionismo: pseudoscienza che sostiene che la somiglianza di George Bush con uno scimpanzé è una totale coincidenza». «Democrazia: un prodotto così largamente esportato che le scorte nazionali sono esaurite». «Fox News: faux (false) notizie». «Dio: consigliere anziano del Presidente». «Habeas corpus: termine legale arcaico non più in uso». «Crescita: la giustificazione per tagliare le tasse ai ricchi». «Onestà: menzogne dette in semplici frasi declanmatorie, tipo `la libertà è in cammino'». «Pigrizia: quando i poveri non lavorano; tempo libero: quando i ricchi non lavorano». «Liberals: seguaci dell'Anticristo». «Neoconservatori: idioti con il complesso di Napoleone». «11 Settembre: tragedia usata per giustificare qualunque norma dell'amministrazione, specialmente se non c'entra nulla». «Società dei proprietari: quella civiiltà in cui l'un per cento della popolazione controlla il 90 per cento della ricchezza». «Patriot Act: sciopero preventivo delle libertà americane che serve a evitare che i terroristi le distruggano, o anche l'eliminazione di una delle ragioni per le quali gli altri ci odiano». «Wal-Mart: lo stato-nazione del futuro».

Il gioco, si diceva, è esportabile come la democrazia e potremmo continuarlo noi. Esempi: «Multiculturalismo: le metropoli contemporanee trasformate in gironi infernali danteschi». «Relativismo: subdola strategia per impedire la libertà religiosa» (qui parla Ratzinger, o Pera che fa lo stesso). «Atto dovuto: trasparente strategia per dimostrare che le donne sono tutte potenziali assassine» (qui parla Casini, sul via all'indagine parlamentare sulla 194). «Centri di detenzione per sospetti terroristi: beauty farm con prodotti marca Rice», e qui torniamo negli Usa e il cerchio si chiude.

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