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Camilla Tagliabue
Gaffe, Batman vicino all’Ercole e stipendi: i signori dei musei
6 Maggio 2016
Beni culturali
«Lo stato dell’arte. A nove mesi dalle nomine, ecco cosa hanno fatto i 20 nuovi “manager”». Come ci si poteva immaginare, considerano un museo come un megastore di mortadelle e provoloni, da vendere.

Il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2016 (p.d.)

Il sito del museo non funziona? Pazienza, è più cool avere Sentiment su Trip Advisor. I visitatori sono pochi? Attiriamoli con Batman di fianco all’Ercole Farnese. Gli incassi sono risibili? Affittiamo la località per matrimoni vista templi. E via così: questo stanno facendo i 20 direttori dei principali musei statali, nominati ad agosto da Franceschini, con un costo per lo Stato di 2-2,5milioni di euro all’anno. I loro stipendi variano da 145 a 78 mila euro (+ 40 o 15 mila di bonus), contro i 30-35miladei predecessori.

A quasi 9 mesi dalla nomina, e a quasi un anno dei quattro della carica, tutti i manager sono indaffarati nel rilancio dei rispettivi musei: alcuni con operazioni felici, come il rientro di una pala del Perugino per Brera, o l’adeguamento della Galleria di Urbino per i disabili, o la riapertura dell’Archeologico calabrese. Altri, invece, si stanno sbizzarrendo con il maquillage più che con interventi strutturali: c’è chi vuole sfrattare un asilo per aprire un ristorante, chi fa strisciare Jan Fabre in Piazza della Signoria,chi invita Federica Pellegrinia tuffarsi nelle “piscine” della Reggia di Caserta...

La valorizzazione è garrula, anche per questo il 7 maggio a Roma è stata indetta la manifestazione “Emergenza cultura”.Una delle tante, benché minori, conseguenze della riforma del Mibact è il caos online: alcuni siti museali non funzionano, o sono in allestimento perenne, o “attivi, ma in forma ridotta”, come quello del Polo Museale Fiorentino, che comprende i frequentatissimi Uffizi e Accademia, gli stessi che poi si lamentano dell’acquisto dei biglietti sui portali non ufficiali o dai bagarini in strada. In compenso, il Mibact “ha voluto fornire ai musei uno strumento che permette di monitorare la propria immagine digitale”: servizio appaltato a Travel Appeal, startup fiorentina del renziano Mirko Lalli.

Quanto agli ultimi stanziamenti Cipe, ne beneficeranno 12 musei su 20 per un totale di 252 milioni di euro su quasi un miliardo.

Galleria Borghese (Roma). Anna Coliva, unica riconfermata, a dicembre si lamentava del “numero contingentato di visite e della prenotazione obbligatoria”.A maggio nulla è cambiato,perché ora il problema è sfrattare un asilo per farci un punto di ristoro.

Uffizi (Firenze). Le zecche sono state debellate, ma non le code e i bagarini. Eike Schmidt promette di completare i Nuovi Uffizi entro 4anni, portare a 50 la lista delle opere incedibili e svuotare il Corridoio Vasariano. Chiedeva 35 milioni di euro e il Cipe gliene ha dati 40.

Gnam (Roma). Lavori incorso forever nel museo di Cristiana Collu: non per riesumare opere d’arte o ampliare le sale, ma per spostare bookshop e caffetteria. Il nuovo ingresso “trionfale” costa 2 milioni di euro e sacrificherà parte della collezione.

Accademia (Venezia). Paola Marini ha aperto 7 nuove sale e inaugurato una importante mostra su Manuzio, ma c’è chi denuncia infiltrazioni e degrado “tali da compromettere l’incolumità delle opere, come quelle di Vittore Carpaccio”.

Capodimonte (Napoli). È partito il servizio di navetta da Napoli a Capodimonte. Intanto Sylvain Bellenger ha deciso di prestare molte opere del Caravaggio, per cui il museo è famoso, alla Germania per una mostra sul barocco a Napoli.

Brera (Milano). James Bradburne sembra il più spigliato e operativo: pregevole l’allestimento di “Raffaello e Perugino attorno a due Sposalizi della Vergine”, per il quale è rientrata in Italia una pala. Come sponsor si è fatto avanti Ovs.

Reggia di Caserta. Mauro Felicori è famoso per il suo stacanovismo, però deve vedersela coll’ingombrante scandalo affittopoli e la transumanza di parcheggiatori e ambulanti abusivi. Atteso per il 1° giugno il riallestimento dell’eccezionale collezione “Terrae Motus”.

Accademia (Firenze). Cecilie Hollberg si è lamentata con il sindaco Nardella del “caos abusivi e mendicanti” e ha ammesso: “Io più di così non posso fare. Nemmeno aperture straordinarie perché il personale non è sufficiente”.A lei niente soldi Cipe.

Galleria Estense (Modena). Diretta da Martina Bagnoli , qualche giorno fa “la Galleria è entrata nel terzo millennio e sbarcata sui social network”. Dopo i concerti e gli aperitivi, forse si vedrà qualche spicciolo dal Cipe dei 70 milioni per il Ducato Estense.

Gallerie di arte antica (Roma). “A causa della carenza di personale potrebbe verificarsi la necessità della chiusura di alcune sale”: ora che Flaminia Gennari Santori riceverà 9 milioni dal Cipe cambierà qualcosa?

Galleria delle Marche (Urbino). Peter Aufreiter ha adeguato gli spazi per i disabili, ma online il museo è inagibile. Sgarbi plaude il direttore per “aver migliorato l’allestimento e aver negato il prestito di un’opera di Pierodella Francesca”.

Galleria dell’Umbria (Perugia). Appena nominato,Marco Pierini disse: “Bisogna lavorare subito alla comunicazione, fare un sito degno di questo nome. Serve l’abbicci”. Infatti il sito è ancora in allestimento. Il museo ospiterà invece Umbria Jazz.

Bargello (Firenze). Orari e giorni di apertura sono esilaranti, se non incomprensibili: in sostanza, però, il museo diretto da Paola D’Agostino è aperto solo al mattino, con una proroga recente fino alle 17 e fino al 31 luglio. Poi chissà.

Archeologico di Napoli. Paolo Giulierini si è inventato due mostre sui supereroi e sui fumetti: oltre a Batman c’è pure Yoda vicino al busto dell’imperatore Claudio. Ma“la Collezione Egizia è chiusa sino a data da destinarsi e le Collezioni della Magna Grecia” pure.

Archeologico di Reggio Calabria. Il museo è stato riaperto sabato dopo 10 anni di cantiere, 34 milioni di euro pubblici e un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Ora il compito di Carmelo Malacrino sarà attrarre visitatori.

Archeologico di Taranto. Eva Degl’Innocenti annuncia: “Più 30% di visitatori rispetto al 2015”, ovviamente tacendo il numero esatto.Anche se il trend venisse confermato, si arriverebbe a 70mila ingressi annuali: cifra ridicola, meno di un terzo del 30° museo italiano.

Archeologico di Paestum. Gabriel Zuchtriegel ha aperto il sito ai matrimoni, con tanto di regolamento e tariffario: da 200 euro in su per le foto e da 2 mila euro per il rito civile. Per quello religioso,“rivolgersi alla parrocchia”(sic).

Palazzo Ducale di Mantova. Pochi giorni fa Peter Assmann diceva che “l’ingresso non è ben individuato” e reclamava “parcheggi, organizzazione delle file, un punto d’informazione, bagni puliti...”. Ma che ha fatto finora a parte invitare il “Chamber Music Festival”?

Palazzo Reale (Genova). Serena Bertolucci si è adoperata per creare una App del museo e un percorso di visita per i bambini. Però Palazzo Reale è ancora poco conosciuto o scambiato per il Ducale, persino da Google. Niente nemmeno dal Cipe.

Polo Reale di Torino. Gli annunci sono fuorvianti; davano la riapertura dei Giardini a Pasqua, ma poi sul sito si legge: “Da aprile sarà avviato il cantiere di restauro”, confermato ora dal Cipe. La cappella della Sindone invece sarà riaperta nel 2017, così dice Enrica Pagella.

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