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Renato Nicolini
Fontana di Trevi
24 Ottobre 2007
Beni culturali
Dalla presS/Tletter n. 29-2007, del sito di Luigi Prestinenza, riprendiamo questa “cartolina”, che sgonfia un altro dei palloni montati dai mass media

Mi ha stupito l’esecrazione e la condanna esagitata ed esagerata della tintura in rosso con l’anilina delle acque di Fontana di Trevi. A parte che Totò la vendeva, come tutti dovrebbero sapere dalla lettura di Gianburrasca, l’anilina è un colorante innocuo, tanto che nel collegio Stanislao ci si tingeva, per renderla più attraente alla vista, la minestra “di risciacquatura dei piatti” del giovedì destinata agli scolari. Al limite si poteva denunciare il plagio, perché le acque della Fontana erano già state tinte di rosso, per protesta contro la guerra in Vietnam, nel 1966, in occasione della visita del vice presidente americano Humphrey a Roma. Il degrado del luogo non dipende da simpatici gesti neo futuristi, che non arrecano nessun danno al monumento, ma dal volgare uso turistico di tutti i giorni. Per città e monumenti non è l’eccezionale il problema, ma il quotidiano.

Il sito di Luigi Prestinenza Puglisi è raggiungibile qui. Vi raccomando in particolare la lettura delle cartoline di Renato Nicolini, che trovate qui.

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