Comune-info, 25 marzo 2015 (m.p.r.)
Peacelink ha inviato oggi una lettera al Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis in merito alla vicenda della Xylella Fastidiosa e al paventato abbattimento di centinaia di migliaia di ulivi del Salento. Una misura che la Commissione ha indicato come necessaria per il contenimento del contagio del batterio, considerato come causa del disseccamento rapido degli ulivi. Peacelink, che parla a Bruxelles a nome delle associazioni del Salento e degli agricoltori riuniti intorno al “Comitato Spazi Popolari”, ha allertato la Commissione sul fatto chel’eradicazione degli ulivi è quasi certamente la soluzione sbagliata alla questione, visto che la Xylella potrebbe non essere la causa del disseccamento rapido degli ulivi e che il rapporto sull’audit di una missione in loco della stessa Commissione nel Febbraio 2014 afferma che alcune specie di funghi di tipo tracheomicotico possono causare singolarmente il disseccamento degli alberi. Test di patogenicità della Xylella sono ancora in corso, quindi non esiste una risposta scientifica alla domanda se la Xylella sia o meno la prima responsabile del disseccamento rapido degli ulivi.
Sembra, invece, che la malattia sia da attribuire innanzitutto alla proliferazione di questo tipo di funghi. Cosa tra l’altro verificata da centinaia di agricoltori ed esperti in loco. I funghi non hanno la stessa dinamica di diffusione della Xylella e quindi lo sradicamento degli alberi potrebbe essere inutile. Peacelink ha invitato il Commissario Andriukaitis a recarsi a visitare gli ulivi che sono guariti in vari punti della zona indicata come focolaio della Xylella, e ha chiesto che la politica europea in materia venga rivista alla luce di studi dell’Università di Foggia, dei riscontri negativi sulla presenza di Xylella avuti su molti alberi affetti dal disseccamento rapido e alla luce del successo che ha avuto la terapia applicata agli ulivi malati, terapia che mira alla eliminazione dei funghi con procedure di disinfezione tradizionale e non aggressiva.