Un progetto che resta fortemente osteggiato da un fronte decisamente eterogeneo, che spazia dai competitors Caltagirone e Bonifaci, che dalle colonne dei quotidiani di proprietà sparano a zero sulla proposta della A.S Roma e della Eurnova di Parnasi, ai politici soprattutto di centrosinistra, alle associazioni ambientaliste. E se noi continuiamo a non essere affatto convinti dell’operazione, dobbiamo dire che non ci convincono neanche le tante “conversioni” alla causa, a partire da quella dell’editore del Messaggero. E, come al solito, continuiamo a ragionare sui fatti e sui dati, sgombrando il dalle strumentalizzazioni, e soprattutto ponendo le domande indispensabili per capire come stanno davvero le cose.
Ma fin da ora rivolgiamo un nuovo appello al Sindaco affinchè “fermi la macchina” e sospenda la decisione sul pubblico interesse della proposta, avviando immediatamente un confronto con tutte le istituzioni – compresi i Municipi – e soprattutto con la città, intesa come cittadini e realtà dei territori. In ballo non c’è la messa in sicurezza di un impianto sportivo di provincia, ma un’operazione urbanistica e immobiliare di grande portata, che interessa una consistente fetta di territorio della Capitale d’Italia. E che è anche il primo “banco di prova” di una iniziativa legislativa del Governo Letta assolutamente inaccettabile, che consiste in due commi ambigui e generici, che sono già stati interpretati in maniera opposta da diversi esponenti della stessa maggioranza.
Un appello perché:
Chiediamo a Ignazio Marino di utilizzare tutta la sua autorevolezza di Sindaco di Roma Capitale per chiedere al Presidente Matteo Renzi di garantire l’interesse della nostra città: per regolare un progetto complesso come quello della costruzione e della sostenibilità economica di uno stadio è necessaria una legge dedicata, esaustiva e soprattutto univoca. Sul fronte dell’urbanistica, Roma ha già pagato altissimi prezzi, con focolai di insostenibilità sparsi in ogni municipio, a cui l’assessore Caudo lavora instancabilmente da più di un anno, per rilanciare un’altra idea di città. Continuiamo su questo percorso. Cambiamo tutto, insieme ai cittadini.