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Paolo Conti
E i girotondi del paesaggio si autoconvocano
24 Marzo 2007
Toscana
Continua la discussione in Toscana, e si allarga la "compagnia di giro". Giovevole per tutti sarebbe allargare anche lo sguardo. Dal Corriere della Sera, 24 marzo 2007 (m.p.g.)

Già li chiamano i «Girotondi del paesaggio». Il tam-tam tra le associazioni ambientaliste toscane è sempre più intenso. Al raduno autoconvocato per domani mattina, domenica, a Firenze alle 10 nella sede del circolo culturale «II giardino dei ciliegi» in via dell'Agnolo potrebbero partecipare più di una cinquantina di gruppi che, da Firenze passando per Siena e Arezzo, si stanno battendo contro le diverse forme che sta prendendo la Villettopoli denunciata dal ministro Francesco Rutelli. Ovvero la progressiva invasione di tanti insediamenti simili a quelli di Monticchiello. Lo storico Alberto Asor Rosa, proprio dopo quella battaglia, è diventato un simbolo della lotta contro le brutture che sfigurano il paesaggio. E sarà infatti il professore a prendere le redini del nuovo Movimento ambientalista «spontaneo» toscano.

Uno dei principali animatori dell'assemblea eco-girotondina sarà Mario Bencivenni, docente di Teoria e storia del restauro alla seconda facoltà di Architettura a Milano, tra i fondatori del Comitato per la difesa delle Cascine, lo splendido parco fiorentino. Dice Bencivenni: «In molti comuni toscani c'è purtroppo una corsa a inventarsi insediamenti destinati a diventare autentiche nefandezze. Monticchiello è solo la punta di un iceberg, la spia di un fenomeno ben più vasto e preoccupante. Le colate di cemento sono impressionanti, anche nella stessa Firenze dove sono minacciate aree verdi di grande pregio naturalistico. Ormai dilaga l'idea di sviluppo che vede nella rendita fondiaria il motore principale. Per ora le amministrazioni ci hanno risposto poco e male. E ora, con la creazione della nostra rete, tradiscono segni di nervosismo».

Al raduno parteciperà anche il fotografo Oliviero Toscani, da tempo impegnato in una sua personale battaglia in difesa del patrimonio paesaggistico italiano insieme con lo scrittore Andrea De Carlo, il sociologo Domenico de Masi, il cantautore Lorenzo Cherubini (Jovanotti) e il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci. Alla fine di maggio organizzerà alla Cantina Petra-Ter-ra Moretti di Suvereto, in provincia di Livorno, una mostra permanente sui disastri ambientali: nascerà una banca dati ordine degli scempi che sfregiano la penisola. Dice Toscani: «Sono favorevole a interventi che contemplino grande qualità architettonica contemporanea. Purtroppo in Toscana, come nel resto d'Italia, c'è l'invasione delle Case dei Puffi disegnate "in stile" dai geometri italiani, che per me restano i principali responsabili del disastro. Per fortuna in Toscana molti amministratori dimostrano sensibilità e attenzione. Ma non tutti...».

E c'è chi non è d'accordo. Ovvero Claudio Martini, presidente della giunta regionale toscana, reduce da Strasburgo dove ha messo a disposizione la villa medicea di Careggi come nuova sede del centro europeo per la difesa del paesaggio: «Se il messaggio di domenica sarà la massima attenzione per combattere l'aggressione speculativa, io ci sto. Se invece sarà una dichiarazione di guerra all'istituzione comunale, vista come responsabile di tutti i mali, allora non ci sto». Martini si riferisce alla ricorrente polemica ambientalista che individua nelle piccole amministrazioni cittadine, dopo la riforma del titolo V della Costituzione e l'assegnazione da parte delle regioni delle deleghe in materia di ambiente ai comuni, le responsabili dei massacri per i «permessi facili».

Sostiene Martini: «Se si procedesse ad un'analisi seria, si scoprirebbe che l'80% dei nuovi insediamenti così contestati in Toscana sono code di previsioni urbanistiche cominciate negli anni a cavallo tra gli '80 e i '90, quando vigeva il centralismo». Il presidente, che conferma il suo dissenso di fondo sull'operazione Monticchiello, avverte: «Definire quell'insediamento un ecomostro è un'esagerazione che fa torto al senso della misura delle parole. E anche l'espressione Villettopoli mi pare sbagliata, rimanda a un'atmosfera giudiziaria che non esiste». Ma la parola è un'invenzione di Francesco Rutelli... «Ho l'abitudine di dire ciò che penso, il mio giudizio non cambia. Le esasperazioni, la logica della contrapposizione non aiutano a risolvere i problemi. La mia proposta ad Asor Rosa e agli altri è semplice: solo con un'alleanza tra istituzioni nazionali e locali, mondo della cultura e dei movimenti si può individuare la strada per battere la speculazione. Dividersi è solo dannoso».

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