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Massimo Torelli
Due risposte ad Alberto Asor Rosa
24 Maggio 2014
Articoli del 2014
Due interventi (di Massimo Torelli e di Edoardo Salzano)a proposito di un articolo di Alberto Asor Rosa sulle elezioni del 25 maggio.
Due interventi (di Massimo Torelli e di Edoardo Salzano)a proposito di un articolo di Alberto Asor Rosa sulle elezioni del 25 maggio.

Il manifesto, 24 maggio 2014

Con Machiavelli o con Gramsci?
di Massimo Torelli*,

Alberto Asor Rosa, a pro­po­sito delle ele­zioni euro­pee, ha “sim­pa­tiz­zato” con la “massa” di coloro che non hanno ancora scelto, e forse non sce­glie­ranno, così ele­vata da sfio­rare la mag­gio­ranza asso­luta, con un arti­colo che non esi­tiamo a defi­nire volu­ta­mente ostile. Vogliamo pro­vare a rispon­dere a lui e, soprat­tutto, ad inter­lo­quire con quella massa, a partire da ciò che abbiamo pro­vato a fare con la lista L’Altra Europa con Tsi­pras. E cioè rico­struire una “con­nes­sione sen­ti­men­tale” la cui man­canza è ciò che deter­mina lo stato attuale delle cose. Que­sta ricerca di con­nes­sione sen­ti­men­tale l’abbiamo pro­po­sta ai let­tori della piazza gre­mita di Bolo­gna, con il testo dell’intervento di Bar­bara Spi­nelli, stru­men­tal­mente richia­mato nell’articolo.

Vor­remmo porre, con animo bene­volo, ad Alberto Asor Rosa le domande che Ale­xis Tsi­pras ha posto alla piazza: «Que­sta è l’Europa che vogliamo? Que­sta poli­tica e que­sti poli­tici noi con­fer­me­remo con il nostro voto dome­nica? Diremo sì all’Europa di Machia­velli? O diremo sì all’Europa dell’Illuminismo e di Gram­sci? Diremo sì ad un’Europa già lon­tana dai Cit­ta­dini dai valori dei suoi prin­cipi fon­danti e dalla par­te­ci­pa­zione? O con il nostro voto per “L’altra Europa” diremo sì all’Europa dei suoi Fon­da­tori, all’Europa della Demo­cra­zia, della coe­sione, della soli­da­rietà e della poli­tica di egua­glianza dei suoi Paesi?».

*Respon­sa­bile della lista L’Altra Europa con Tsipras

Se sarò eletto collaborerò con i pentastellati
di Edoardo Salzano*


Sono d’accordo con molte delle cose che Alberto Asor Rosa ha scritto per il mani­fe­sto del 21 mag­gio. Ma non con tutte. Mi sem­bra che anche lui subi­sca il clima che la medio­cra­zia ha creato attorno alle ele­zioni per il par­la­mento euro­peo. Per la grande infor­ma­zione que­sto evento poli­tico ha come suo cen­tro l’Italia, non l’Europa; sul pal­co­sce­nico ci sono solo due attori: Renzi e Grillo. Anche Asor Rosa mi sem­bra accet­tare que­sta impo­sta­zione. E allora - mi sem­bra che affermi Asor Rosa - se si vuole com­bat­tere il comico dema­gogo non c’è che appog­giare il Pd di Renzi, e se si vuole com­bat­tere Renzi e il ren­zi­smo non c’è che da allearsi con Grillo.

Se la mia sin­tesi non è troppo infe­dele e se que­sto fosse il succo dell’articolo di Asor Rosa allora biso­gne­rebbe esa­mi­nare un po’ più a fondo sia Grillo e il suo movi­mento sia Renzi e il Pd. Se si appro­fon­disse l’analisi forse si giun­ge­rebbe a con­di­vi­dere le parole di Bar­bara Spi­nelli, su cui Asor Rosa invece iro­nizza, depre­can­dole. Per guar­dare alle cose così come stanno alcune distin­zioni sono essen­ziali.

Io, ad esem­pio, penso che occorra distin­guere tra la figura di Grillo, che anche a me fa paura, e le per­sone che oggi lo seguono. Per molte di loro ho per­so­nal­mente lo stesso rispetto e la stessa con­di­vi­sioni che ho per molti degli attuali mili­tanti del par­tito oggi gui­dato (coman­dato) dall’asfaltatore Renzi.

Mi con­si­dero anch’io, come Asor Rosa, un “rosso-verde”. Ma nel Pd ren­ziano di “rosso” ne vedo solo qual­che pal­lido resi­duo, e invece del “verde” vedo il grigio-nero del cemento e dell’asfalto. Nel movi­mento di Grillo, se mi turba l’ombra del nero, non per­de­rei ‚né perdo, l’occasione di col­la­bo­rare con quanto di “verde” (e non è poco) vi abita.

Poi­ché poi pre­fe­ri­sco discu­tere di Par­la­menti e non di duci e ducetti, non escludo affatto di col­la­bo­rare (se per caso dovessi essere eletto nel Par­la­mento euro­peo) con i gril­lini che vi fos­sero eletti, come con i pid­dini (si dice così?) che vi arri­ve­ranno. Come con chiun­que altro eletto che dimo­strerà di voler difen­dere l’ambiente, il lavoro e (non dimen­ti­chia­molo) la demo­cra­zia minac­ciata, mi sem­bra, dall’una parte e dall’altra del teatrino.

*can­di­dato della lista L'altra Europa con Tsipras

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