La Repubblica, 28 aprile 2013
Croazia. Referendum per far nascere struttura miliardaria sulla collina di Srdj, da dove si gode una magnifica vista sul cuore medievale della città. Ma i contrari insorgono: un gioiello sarà devastato
Un campo da golf per cambiare il volto alla splendida Dubrovnik, la perla medievale croata, l'ex Ragusa, autentico gioiello sull'"altra" sponda dell'Adriatico. In megllio, o forse no. Oggi la città croata deciderà con un referendum popolare se avallare o meno la costruzione di un massiccio complesso sportivo-residenziale, il cui cuore è appunto un green progettato dall'ex fuoriclasse australiano Greg Norman, che da quando ha smesso di competere si è specializzato nella creazione di nuovi terreni di gara - ne ha già varati più di 70 in tutto il mondo.
Una struttura che annovererebbe hotel e ristoranti, sulla collina di Srdj, da dove si gode una magnifica vista "aerea" sulle mura cittadine Patrimonio Unesco e sul mare azzurro intenso che le circonda, ma che quella collina, dal basso, potrebbe deturpare in modo irreversibile. Da qui, la nascita di due partiti opposti e il conseguente referendum, che tra l'altro precede di poco l'ingresso (1° luglio) della Croazia nella Ue come 28mo stato ed è per questo considerato di grande importanza per il Paese. I favorevoli, infatti, non mancano di rimarcare che un eventuale "no" popolare potrebbe avere esiti poco favorevoli sui possibili futuri investimenti stranieri a Zagabria. Un piano da 1,1 miliardi di euro. Campi da golf, appunto, ma anche ville, hotel, campi da tennis e club di equitazione, oltre che ristoranti. La struttura dovrebbe essere collocata su un'area di 300 ettari a 415 metri di altezza sulla collina Srdj, dove oggi ci sono solo una funivia che la collega con la fortezza, un ristorante, un negozio di souvenir e il piccolo villaggio di Bosanka, con una trentina di case.
I favorevoli. "1000 posti di lavoro". E i residenti di Bosanka sono favorevoli al parco. Il terreno roccioso sul quale dovrebbe sorgere, non coltivabile, è tutto di proprietà privata e gli investitori stranieri hanno già pagato ai proprietari un primo anticipo di circa 100mila euro. I favorevoli al sì sottolineano che il progetto fornirà mille nuovi posti di lavoro a Dubrovnik e attirerà nella zona ricchi turisti amanti del golf, estendendo la stagione turistica che solitamente si limita ai due mesi estivi. Maja Frenkel, a capo del gruppo israeliano Razvoj Golf che è il principale investitore, sottolinea come il fatto stesso che sia stato indetto un referendum costituisca di per sé un segnale sbagliato nei confronti dei potenziali investitori stranieri. "Purtroppo il messaggio è già stato inviato - afferma -. "Non importa quale sarà il risultato del referendum, penso che ogni altro investitore starà molto attento a come si evolverà il nostro progetto e ci penserà due volte prima di venire in Croazia, dove ci sono procedure di investimento poco chiare".
I contrari. "Scenario rovinato". Le repliche dei contrari, sottolineano il rischio di vedere rovinato il panorama della "perla dell'Adriatico", celebre per i suoi contrasti di colori con le mura di cinta medievali, le case di pietra dai tetti rossi e il mare colore acquamarina circondato dal verde della collina. Per i sostenitori del "no", l'esclusivo complesso pone anche dei rischi ambientali e in ogni caso non porterebbe guadagni ai residenti della città, ma soprattutto agli investitori stranieri. "Non si tratta affatto di un progetto di golf", afferma Enes Cerimagic, membro del gruppo che porta avanti una campagna contro la struttura. "Il golf serve solo come scusa per un vero e proprio grande sviluppo immobiliare", sostiene.