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Giuseppe De Marzo
Disastri ambientali. Protesta contro la Banca Mondiale
6 Dicembre 2010
Clima e risorse
Due mondi molto distanti tra loro si sono riuniti a Cancun: chi vuole monetizzare la catastrofe, e chi vuole cambiare il sistema che la provoca. L’Unità, 6 dicembre 2010

Loro sulla luna, noi sulla Terra. La sensazione che si ha qui a Cancun è esattamente questa, parlando con i delegati delle organizzazioni sociali, contadine e indigene che da tutto il mondo sono accorse con l’obiettivo di fermare la febbre del pianeta. La separatezza tra i governi, che alloggiano al «Moon Palace » ed i movimenti e la società civile è sempre più netta. Con il passare delle ore aumenta la convinzione dell’ennesima occasione sprecata.

Dal Moon Palace nessuna proposta convincente. Invece di affrontare le responsabilità ed individuare le soluzioni per smetterla una volta per tutte con le politiche energivore, inquinanti ed insostenibili, la governance globale appare interessata unicamente a capire come monetarizzare a proprio vantaggio la crisi ecologica. Stando così le cose, a fine secolo la temperatura della terra sarà oltre 5 gradi superiore a quella attuale.

Il 3 dicembre qui a Cancun si è realizzata una mobilitazione per denunciare il ruolo della Banca Mondiale, che con la propria politica dei prestiti in questi ultimi venti anni ha causato molti dei disastri ambientali. «Giubileo Sud», una delle reti globali impegnate da anni sulle questioni del debito dei Paesi poveri, ha promosso questa prima mobilitazione pubblica chiedendo che la BM esca dagli accordi sul clima.

Associazione A Sud

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