ROMA - I reati aumentano a un ritmo da inflazione anni Settanta: più 33,5 per cento di cemento illegale nelle aree demaniali, più 19 per cento di crimini a danno dell´ecosistema marino. E intanto le chiazze di petrolio si allargano, i porticcioli abusivi si moltiplicano, la pesca di frodo diventa pratica quotidiana. È il quadro che emerge dal rapporto Mare Monstrum 2007, che la Legambiente ha appena chiuso consegnando alle stampe 122 pagine di malefatte.
La capitale dell´abusivismo marino è Ischia l´Incompiuta, l´isola che non riesce a prendere forma perché i cantieri clandestini non si fermano mai. Qui la febbre del mattone si respira assieme allo iodio e la gamma dei raggiri della legge è completa. Ci sono le scogliere costruite utilizzando rifiuti speciali, i vincoli paesaggistici che servono solo a far salire le quotazioni dei lavori illegali, gli alberghi che si allargano senza licenza, le case che crescono sui terreni franosi, un intero parco termale realizzato all´insegna dell´abusivismo.
Non va molto meglio negli altri luoghi di culto del mare campano: da Positano a Capri (dove è stato aggredito perfino lo Scoglio delle Sirene), la magistratura ha dovuto fare gli straordinari. A Conca dei Marini è finito sotto sequestro l´hotel Santa Rosa: nelle stanze in cui, nel Settecento, le suore inventavano la sfogliatella napoletana ora si produce solo abusivismo. Nel complesso della Costiera Amalfitana, nel 2006 sono stati sequestrati 47 cantieri abusivi e denunciate 150 persone.
L´ultima moda dell´abusivismo, a parte una fantasiosa seggiovia per collegare una villa alla spiaggia, è il parcheggio fronte mare che, cammin facendo, si trasforma in casa. Sembra impossibile - spiega Antonio Pergolizzi, responsabile dell´Osservatorio ambiente e legalità della Legambiente - eppure il meccanismo è semplice. Si presenta una richiesta al Comune per costruire un parcheggio, si pavimenta la zona e poi, a sorpresa, invece delle auto arriva un camion che traina una vera e propria casa, con tanto di tetto e terrazzino, su ruote: si posiziona ben bene l´edifico, si eliminano le ruote cementando il tutto nel pavimento e il gioco è fatto.
In maniera più o meno «creativa» l´abusivismo imperversa sull´intera costa italiana. Nel censimento di Mare Monstrum, a Sciacca figura un Golf resort a cinque stelle con 160 camere di lusso che proprio un paio di giorni fa ha avuto dalla Regione il via libera per riprendere i lavori. A Trapani «con la scusa di organizzare la Coppa America, un grande evento sportivo, si è aggredita la riserva naturale delle saline e la zona di protezione speciale».
In Calabria, a Corigliano, in una zona vincolata hanno costruito perfino un autodromo. A Vibo Valentia, dove a luglio una pioggia torrenziale ha fatto 4 morti e un centinaio di feriti, si è scoperto che le opere illegali bloccano i canali di scolo. In Puglia, vicino a Grottaglie, per far spazio alle case abusive sono stati uccisi alberi secolari.
Nel Lazio l´abusivismo ha assaltato il lago di Fondi come Terracina e Sabaudia, mentre Nettuno è l´unico Comune dell´Italia centro settentrionale sciolto per infiltrazione mafiosa. In Liguria l´offensiva più insidiosa viene condotta in nome dei posti barca e dell´allargamento di case che valgono fino a 15 mila euro a metro quadro.
Nel corso del 2006 si sono registrate 2,6 infrazioni per ogni chilometro di costa. Un dato che media i virtuosi, come la Sardegna con il suo modesto 0,7 e la Basilicata con 1, e i peccatori, come la Campania che svetta a quota 5,9 infrazioni per chilometro, il Veneto che insegue con 5,4, la Romagna (a quota 4,3) e il Lazio (3,7)