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Enrico Tantucci
Crociere, traffico in calo. «Basta con i limiti alle grandi navi»
29 Aprile 2016
Terra acqua e società
Sapendo di godere dell'appoggio delle pubbliche istituzioni, gli armatori alzano le pretese. Ora vogliono venga abolito il limite delle 96 mila tonnellate per le grandi navi in laguna. Se non saranno accontentati, "minacciano" di andarsene.

Sapendo di godere dell'appoggio delle pubbliche istituzioni, gli armatori alzano le pretese. Ora vogliono venga abolito il limite delle 96 mila tonnellate per le grandi navi in laguna. Se non saranno accontentati, "minacciano" di andarsene. La Nuova Venezia, 29 aprile 2016 (p.s.)

Venezia. Traffico crocieristico in calo a Venezia negli ultimi due anni e anche in quello in corso, e una richiesta precisa che arriva dal presidente - in scadenza - della Venezia Terminal Passeggeri Sandro Trevisanato: quella che per la fase transitoria, in attesa del nuovo tracciato per le Grandi Navi (un’attesa che potrebbe durare diversi anni) il Governo, con nuovo decreto, abolisca il limite delle 96 mila tonnellate, ora vigente, per consentire l’ingresso in laguna delle navi da crociera.

La previsione per il 2016 annunciata da ieri da Vtp, è quella di un milione 550 mila passeggeri. Nel 2015, i passeggeri erano stati 1.582.483, contro il milione e 733 mila del 2014 e il milione e 815 mila passeggeri del 2013. Un calo - secondo Trevisanato e l’amministratore delegato di Vtp Roberto Perocchio - dovuto appunto al limite di tonnellaggio, accettato dalle compagnie per entrare in laguna, che allontana quelle più grandi e più nuove e rischia appunto di ridimensionare lo scalo veneziano.

Trevisanato, giunto al termine del suo mandato (prorogato solo in attesa del riassetto di Vtp), invoca due misure da parte del governo, da prendere entro il 2016, per evitare che le compagnie si spostino verso altri home port, «che saranno soprattutto stranieri, perché Trieste non ha lo stesso appeal di Venezia»: l'individuazione rapida della via alternativa al passaggio in Bacino San Marco, che è la soluzione Tresse Nuovo - sostenuta dal sindaco Luigi Brugnaro e dal presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa - e la fissazione di limiti non quantitativi, ma qualitativi.

«Rispettando regole di costruzione riguardanti la chiglia - spiega - garantendo manovrabilità per la sicurezza e utilizzando carburanti e apparecchi per abbattere le emissioni supereremmo la completamente la crisi e Venezia potrebbe riesplodere, potendo puntare ai due milioni e mezzo di passeggeri. In caso contrario, riteniamo che di più non si possa fare e Venezia sarebbe destinata ad un declino progressivo». Di qui la richiesta al Governo - dopo il Clini-Passera che fissava appunto il limite di ingresso delle Grandi Navi a 96 mila tonnellate - di un nuovo decreto “qualitativo” «che superi l’illogicità del limite già annullato dal Tar del Veneto».

E a sostegno Trevisanato cita le recenti dichiarazioni alla Fincantieri del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e il sostegno del nuovo sottosegretario ai Beni Culturali Dorina Bianchi. «Sappiamo quanto è importante il settore crocieristico per l'Adriatico», aveva detto tra l’altro Delrio, «però i documenti relativi ai tragitti alternativi al bacino di San Marco devono essere analizzati accuratamente. Stiamo definendo una data per riconvocare il Comitatone e decidere come gestire, nel frattempo, l'accesso a Venezia di navi da crociera che gli armatori vogliono sempre più grandi».

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