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Critiche alla politica urbanistica toscana, e non solo
13 Marzo 2007
Toscana
Oltre alla scarna cronaca de la Repubblica, edizione di Firenze del 12 marzo 2007, diamo l'intervento al convegno di Luigi Scano e il documento di Alberto Magnaghi e Paolo Baldeschi , che ha costituito la base dell'intervento di quest'ultimo.

La cronaca di Repubblica

di Massimo Vanni

Il paladino di Monticchiello Alberto Asor Rosa guiderà la rete dei comitati toscani che si battono per la tutela del paesaggio, contro «i danni che le amministrazioni comunali stanno producendo». Un coordinamento che già domenica 25 marzo potrebbe vedere la luce in una Convention alla quale parteciperanno, come richiesto da Nicola Caracciolo di Italia Nostra, anche le associazioni ambientaliste. E´ quanto è stato deciso ieri al convegno del Centro studi Cisl organizzato dal Comitato per Fiesole, dove per un´intera giornata urbanisti e esponenti dei comitati si sono avvicendati a denunciare gli «scempi edilizi» modello Monticchiello.

Fiesole anzitutto, per il quale il presidente del comitato Cosimo Mazzoni, con l´aiuto dell´archeologo Riccardo Francovich, punta il dito contro il progetto dell´area Garibaldi, dove la Fondazione Menarini «realizzerà 28 mini-appartamenti» e così facendo, dice Mazzoni, consumerà «un abuso a norma di legge». Ma anche Firenze, dove i «tanti interventi smantellano il territorio», dice Mario Bencivenni. Bagno a Ripoli, che secondo i conti di Sergio Morozzi, autorizza 150 villette. San Casciano e l´insediamento della Laika, ricorda Claudio Greppi. La Piana e l´inceneritore, aggiunge Valeria Nardi. Poi ancora, San Salvi, Montebeni, San Quirico d´Orcia. E quando Asor Rosa lancia l´idea di una rete dei comitati, «a cominciare dalla Toscana», tutti si dicono d´accordo.

E´ l´annuncio di un nuovo livello conflittuale. «Più maturo», dice Asor Rosa. Ma anche più efficace: «Cosa va cambiato? Il fatto è che lo Stato ha abdicato alla responsabilità urbanistica passando tutto alle Regione. E la Regione Toscana ha abdicato nei confronti dei Comuni - dice il presidente toscano di Italia Nostra Caracciolo - si deve ricostituire un sistema d´autorità a cui poter fare ricorso in caso di problemi». Col presidente toscano Piero Baronti però Legambiente prende le distanze: smentisce pure di essere tra gli organizzatori del convegno («Non siamo stati neppure interpellati, ci hanno messo nell´elenco senza avvertirci»). Come annunciato, in platea nessun rappresentante delle istituzioni. Si fa vedere solo il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini all´inizio, ma se ne va poco dopo.

In calce potete scaricare l'intervento di Luigi Scano e il documento che ha costituito la base dell'intervento di Paolo Baldeschi, entrambi critici nei confronti del Piano d'indirizzo territoriale della Regione Toscana

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