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«Contorta, ora vanno riaperti i termini per le osservazioni»
15 Marzo 2015
Venezia e la Laguna
«Gli oppositori del progetto chiedono che tutto non si esaurisca con la pubblicazione di tutta la documentazione, ma si provveda alla riapertura dei termini per le osservazioni».

«Gli oppositori del progetto chiedono che tutto non si esaurisca con la pubblicazione di tutta la documentazione, ma si provveda alla riapertura dei termini per le osservazioni». Il Gazzettino, 15 marzo 2015

Recapitate le corpose integrazioni richieste al Porto dal Ministero dell'Ambiente, ora gli oppositori del progetto chiedono che tutto non si esaurisca con la pubblicazione di tutta la documentazione, ma si provveda alla riapertura dei termini per le osservazioni. A sostenerlo è Andreina Zitelli, elemento di spicco del fronte anti-Contorta e docente di valutazione ambientale. All'indomani della richiesta di integrazioni formulata dalla commissione nazionale Via, Zitelli aveva già sostenuto che le tare sollevate dalla commissione erano tante e tali da richiedere una riformulazione totale del progetto.

L'autorità portuale ha invece prodotto una corposa integrazione, nella quale è stato fatto girare nuovamente il modello dinamico della laguna. «Trecento file di integrazioni - specifica Zitelli - richiedono che vengano non solo pubblicati nel sito del Ministero ma anche che si riapra la pubblicazione per nuove Osservazioni. Dato poi le dichiarazioni sulle pretese ragioni di "imperativo interesse pubblico" del Contorta rilasciate dal presidente Paolo Costa rinnoviamo la domanda dell'inchiesta pubblica e riteniamo un dovere da parte del Ministro Galletti di accordarla alla Città di Venezia e, a maggior ragione, per il fatto che il Ministro dell'Ambiente, appunto, ha come primo compito la tutela della laguna».
Zitelli e il fronte che si oppone allo scavo del nuovo canale per far arrivare le grandi navi in Marittima, torna alla carica ricordando che la Commissione aveva chiesto tra le altre cose una nuova e approfondita campagna di caratterizzazione dei sedimenti, poiché il sito di scavo del canale non coincideva con le campagne già svolte nella laguna e prodotte alla Commissione. «Non vorremmo - conclude Zitelli - che si scordasse che é precipuo obiettivo della valutazione di impatto ambientale tutelare un ambiente unico e irripetibile, difeso dalle Direttive europee come quello della laguna. Per risolvere il problema vi sono più ipotesi che vanno valutate e confrontate».
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