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Ida Dominijanni
Com'erano belli gli anni Cinquanta
1 Luglio 2011
Articoli del 2011
Lasciar fuori dalla fabbrica le donne perché così "hanno più tempo per la famiglia". Succede anche questo, a pochi chilometri da Milano. Il manifesto, 1 luglio 2011 (f.b.)

Un caso così non si trova nemmeno nel manuale del perfetto maschio-padrone dell'800. Ma i manuali non servono, quando il senso comune del terzo millennio rotola all'indietro e detta comportamenti senza vergogna. Del resto, perché vergognarsi? Dev'essere stato per buon cuore che i dirigenti della Ma Vib hanno scelto fra i loro 30 dipendenti 13 donne, tutte donne e solo donne, da mandare prima in cassa integrazione e poi a casa, «così possono stare a curare i bambini», tanto «in famiglia il loro è comunque un secondo stipendio». In altre parole, un optional. Di lusso. Come è un optional, di lusso, che le donne, che i bambini li curano comunque, pretendano pure di lavorare. Ma in tempi di crisi, i lussi non ce li possiamo più permettere. Un capitombolo e oplà, si torna all'antico: uomo-capofamiglia-lavoratore, donna-madre-moglie (cureranno meglio anche i mariti se stanno a casa, no?), e un solo stipendio che basta e avanza. Com'erano belli e ordinati gli anni 50.

Non ci si crede. E si stenta a credere pure che intervistata da un tg, una delle operaie licenziate parli di spalle per paura di ritorsioni. Più di tutto, si stenta a credere il fatto che chiude il cerchio: gli operai, maschi, che decidono un presidio di solidarietà con le colleghe, ma al dunque si sottraggono e tornano zelanti e obbedienti al lavoro. E' solo il ricatto della crisi? O il miraggio di poter tornare a essere dei veri uomini con le mogli al seguito e la pastasciutta in tavola?

Licenziare le donne quando sono incinta è ridiventata un'abitudine. Licenziarle con la giustificazione che così i figli staranno meglio può diventare una bestemmia. E un oltraggio a quell'erogazione gratuita del lavoro di cura che le donne svolgono regolarmente insieme al lavoro retribuito, senza che l'uno risenta dell'altro e spesso con migliori risultati degli uomini. L'assurdo è che mentre tutto questo accade nel civile e profondo Nord, a Roma si decida di alzare l'età pensionabile femminile. Sarà perché a 60 anni non ci sono più bambini da accudire. E per i genitori anziani basta una badante. Da pagare, va da sé, col secondo stipendio.

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