«Difficile fare il
watchdog se si può lavorare solo su slides anziché su testi di provvedimenti. Ma la politica del Governo Renzi in questi primi sei mesi è piena di raffiche di annunci ben presentati in powerpoint nelle conferenze stampa e molto avara di articolati, relazioni tecniche e decreti attuativi». Estratto da "Sei mesi di Governo Renzi", Lavoce.info, 5 settembre (m.p.r.)
Un testo oscuro
Da una bozza (si spera attendibile) del decreto cosiddetto “sblocca Italia” entrato nel Consiglio dei ministri del 30 agosto 2014:
È solo un piccolo esempio estratto da ben 125 pagine di testo. Di più metterebbe a dura prova la pazienza e seriamente a rischio la salute mentale dei lettori. Ma finché questo sarà il modo con cui si scrivono le leggi, rimarrà difficile sbloccare l’Italia. Anche perché l’Italia intera un bel po’ di tempo dovrà spenderlo – ben bloccata – per capire cosa diavolo si voglia dire e, soprattutto, non dire in quelle 125 pagine.
Per citare un recente contributo su queste colonne, in Italia normalmente “a) vengono finanziati progetti di cui non si conoscono gli effetti economici; b) vengono prodotti documenti di programmazione privi di utilità sotto il profilo dell’analisi dei fabbisogni infrastrutturali; c) non vengono abitualmente fornite valutazioni economiche condotte secondo gli standard internazionali oppure vengono presentate valutazioni metodologicamente errate, distorte e non fornite da centri indipendenti”. (1)
Quanto poi alle singole opere “sbloccate” - dalla Napoli-Bari al terzo valico, dalla av Palermo-Catania-Messina (apertura cantieri prevista per il dicembre 2015) al raccordo av per gli aeroporti di Malpensa, Fiumicino e Venezia - i dubbi sono moltissimi. Sulla Napoli-Bari e il terzo valico rinviamo ai contributi su queste colonne. A cosa potrà mai servire l’alta velocità a Malpensa se il nuovo dominus dei cieli nazionali (Ethiad) punta a fare di quello scalo il principale aeroporto cargo d’Italia (e forse d’Europa)? Dare un contentino alla Lega nella sua roccaforte varesotta? E a che cosa servirà puntare tanti soldi su ben tre valichi ferroviari (Torino-Lione, Brennero e terzo valico) quando, notoriamente, il trasporto cargo su ferrovia è ai minimi storici per motivi “gestionali” e non infrastrutturali? Infine, siamo sicuri che la defiscalizzazione delle opere autostradali, magari con l’aggiunta di un ennesimo allungamento delle concessioni, sia un contributo serio a sbloccare l’Italia e non piuttosto un altro robusto anello della catena che la blocca da anni in una fitta e opaca rete di protezioni biunivoche tra politica e imprese che non rischiano niente?
(1) Per una breve sintesi storico-critica sulla valutazione in Italia si veda “L’errore strategico nelle valutazioni italiane”, di S. Maffii, R. Parolin e M. Ponti, Milano, Politecnico, 6 giugno 2014.