Infaticabile e convinta ricercatrice, già premio Ferraro e Marie Curie, dopo il dottorato a Roma Tre aveva condotto studi e interventi a Columbia, New York e Cornell, Ithaca, le università di Weimar, Ginevra e Leicester. Solo di recente selezionata per concorso a Roma Tre, aveva appena preso servizio come docente e ricercatrice. Ostinata e incrollabile, ha svolto una vita attiva e produttiva in Italia e all'estero, senza nulla cedere ai rituali di sfiducia, qualunquismo o estetizzazione. Criticamente attenta, pronta a sporcarsi le mani, ha catalizzato intorno alla sua ricerca numerosi reti professionali e militanti.
La sua infaticabile e incrollabile fiducia nella necessità di mettere in rete sensibilità e intelligenze l’ha portata nel tempo a circondarsi di esperienze, persone, contenuti, contributi. Tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarla e percorrere con lei un tratto del suo cammino sono rimasti contagiati dal suo entusiasmo. Negli anni più recenti Sandra si è impegnata con generosità nel costruire laboratori per provare a conoscere e condividere strumenti pratici di resistenza agli sfratti a livello internazionale. Si era concentrata sulla produzione di un manuale di autodifesa, prendendo il meglio dalle diverse esperienze che era riuscita a raccogliere e coinvolgere attorno a sé. Il suo interesse partiva da una richiesta semplice, fondamentale in quanto assente, di unire risorse e soluzioni a problemi comuni ai popoli e alle città europee e non solo. Una impresa molto difficile, ma anche rispettosissima delle differenze delle esperienze coinvolte e senza alcuna pretesa di completezza, nella convinzione che la ricerca possa e debba dare un contributo sostanziale nelle questioni di giustizia sociale.
Sandra avrebbe compiuto 40 anni domani. Lascia una bimba di un anno e mezzo e il suo compagno, Elena e Francesco, e un incredibilmente folto e sgomento gruppo di amici.