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Paesaggio Foreste Ufficio Federale (Sviz
Centri commerciali: La campagna è il posto sbagliato
13 Luglio 2005
Archivio 2004
Un nuovo intervento dell'amministrazione federale svizzera sul tema dei centri commerciali, focalizzato sul rapporto fra obiettivi di tutela dell'ambiente e pianificazione territoriale, che evidentemente non vanno sempre - come dovrebbero - d'amore e d'accordo (fb)

I centri commerciali e le strutture per il tempo libero generano traffico. Pertanto, la scelta della loro ubicazione pone la politica ambientale di fronte a un dilemma: visto che in prossimità delle città le emissioni di gas di scarico sono molto vicine al limite massimo e possono aumentare ulteriormente, è meglio optare per la campagna dove l’aria è ancora pura? Dal punto di vista della pianificazione del territorio ciò sarebbe sbagliato. Una direttiva dell’UFAFP e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE presenta possibili soluzioni a tale problema.

Ci sono voluti nove lunghi anni per progettare e costruire il centro Boujean alle porte di Bienne, ma, dimenticate tutte le difficoltà, il 18 aprile 2001, giorno dell’apertura, nel centro commerciale c’erano solo volti soddisfatti. Primi fra tutti quello del sindaco, che poteva vantare 350 nuovi posti di lavoro e un “contribuente” di tutto rispetto. E altrettanto compiaciuti erano gli investitori del gruppo Maus Frères, felici di vedere le casse del ristorante, del centro fai-da-te e della ventina di negozi presenti nel supermercato funzionare a pieno ritmo sin dal primo giorno.



Contenere il traffico

Ha tirato un sospiro di sollievo anche l’Associazione svizzera dei trasporti (AST), che aveva interposto diversi ricorsi per contenere il volume di traffico comportato dalla costruzione del centro commerciale. Anche il Cantone di Berna, inoltre, aveva sollecitato la realizzazione di buoni collegamenti con mezzi pubblici. E tali prese di posizione non sono state vane, visto che il numero dei posteggi è stato ridotto del 20 per cento rispetto ai progetti del gruppo Maus Frères e che il centro Boujean dispone di una propria fermata dell’autobus servita ogni 10 minuti. Un servizio che ai gestori del centro commerciale cittadino costa circa 400 000 franchi l’anno.

È tuttavia importante rilevare che a Bienne è stato per la prima applicato uno strumento molto valido per limitare l’afflusso di traffico. Ai sensi delle prescrizioni in materia di edilizia, il centro Boujean non può generare più di 5.000 movimenti automobilistici al giorno, pena l’imposizione di condizioni supplementari. Tale contingente è stato fissato in modo che il traffico verso il centro commerciale non violi le prescrizioni relative alle emissioni foniche e alla protezione dell’aria e che le strade non vengano intasate.

Il più vicino possibile al centro

Ovunque si progettino strutture a forte affluenza (centri commerciali, parchi di divertimento, mercati specializzati, cinema), si registrano oggi conflitti simili a quelli che hanno accompagnato la costruzione del centro Boujean. Queste strutture, infatti, generano traffico. Il 10 per cento del traffico automobilistico privato è imputabile a loro. E la tendenza è al rialzo. Nelle città e negli agglomerati i valori limite di emissione fissati per gli inquinanti atmosferici vengono sistematicamente superati. Un ulteriore aumento delle concentrazioni sarebbe insostenibile. È pertanto necessario costruire tali strutture in regioni meno inquinate al margine della città, ossia in campagna? Dal punto di vista della pianificazione del territorio sarebbe sbagliato.

Le strutture a forte affluenza comportano un enorme “consumo” di suolo e, inoltre, le località fuori città sono solitamente mal servite dai trasporti pubblici. Sarebbe quindi molto meglio realizzare questi grandi centri negli agglomerati esistenti e nei punti nodali della rete di trasporto pubblico.

Adliswil ZH: collegamenti insufficienti

La ditta Mövenpick intendeva realizzare un megaprogetto in prossimità del raccordo autostradale di Zurigo-Wollishofen, raggruppando sotto lo stesso tetto dieci sale cinematografiche, un cinema all’aperto, cinque ristoranti, diversi negozi e oltre 1.200 posteggi.

Le autorità locali e cantonali hanno approvato un progetto leggermente ridimensionato, ma alcuni ricorsi hanno portato la questione davanti al Tribunale federale. In base alla sentenza del 2001 il centro cinematografico e commerciale non può essere costruito a causa dei collegamenti insufficienti con i mezzi pubblici. Secondo il Tribunale federale due autobus all’ora sono troppo pochi.

Neuchâtel: Coop ospite del FC Xamax

Originariamente Coop intendeva costruire il suo nuovo supercentro alle porte di Neuchâtel. Quali possibili ubicazioni entravano in linea di conto Marin (NE) e Gampelen (BE) nel Seeland. A Marin il progetto è naufragato a causa dell’opposizione popolare, mentre a Gampelen il Cantone di Berna si è rifiutato di autorizzare un contingente per i chilometri percorsi.

Per finire, il grande distributore si insedierà nel complesso previsto attorno al nuovo stadio di La Maladière vicino al centro. Il progetto, realizzato in stretta collaborazione con la Città di Neuchâtel, costa 200 milioni di franchi ed è volto a migliorare la situazione sul fronte del traffico. I 900 parcheggi a pagamento del centro commerciale rendono superflua la costruzione degli altri autosili previsti. Il quartiere vanta già buoni collegamenti pubblici. Il complesso di La Maladière porterà ulteriori collegamenti con autobus e probabilmente un collegamento con la linea ferroviaria urbana Littorail.

Conflitto di obiettivi solo apparente

Un conflitto di obiettivi tra protezione dell’ambiente e pianificazione del territorio? Uno studio condotto per conto dell’UFAFP e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE giunge ad altre conclusioni: le strutture a forte affluenza vengono costruite lontano dai centri non per il fatto che in campagna l’inquinamento atmosferico non supera ancora i valori limite e, pertanto, le condizioni ambientali sono favorevoli, ma piuttosto perché il terreno costa meno ed è facilmente disponibile.

Le disposizioni contro l’inquinamento atmosferico non obbligano a costruire le strutture a forte affluenza lontano dal centro. Al contrario, se si trovano in località ben servite dai trasporti pubblici, tali impianti esercitano un effetto positivo sulla qualità dell’aria, in quanto si riducono le emissioni totali dovute all’afflusso di traffico. Non esiste pertanto nessuna contraddizione tra gli obiettivi della protezione dell’aria e la pianificazione del territorio. È tuttavia necessario applicare in modo coordinato le prescrizioni vigenti in questi due settori giuridici. Le disposizioni contro l’inquinamento atmosferico stabiliscono il limite massimo di traffico che una struttura a forte affluenza può generare, mentre la pianificazione del territorio indica dove si trovano le ubicazioni migliori. Un aiuto all’esecuzione, che verrà prossimamente pubblicato da UFAFP e ARE, spiega come si possono coordinare passo dopo passo le esigenze della protezione ambientale e quelle della pianificazione del territorio, non da ultimo nell’interesse degli investitori, che possono così valutare con maggiore anticipo le possibilità di riuscita di un progetto.

Migliori ubicazioni grazie al modello dei chilometri percorsi

Il Cantone di Berna applica per esempio un modello relativo ai chilometri percorsi. Prendendo come presupposto una crescita del traffico non superiore all’8 per cento nei prossimi 15 anni, tale modello fissa, a seconda delle ubicazioni, il limite massimo di movimenti e di chilometri percorsi per le future strutture a forte affluenza. La precedenza spetta alle ubicazioni il cui sviluppo è particolarmente utile dal punto di vista della pianificazione del territorio. Per queste ultime viene fissato un contingente di movimenti che le regioni possono consegnare ai gestori delle relative strutture.

Benché il centro Boujean di Bienne sia stato progettato prima dell’adozione di questo modello, il principio è lo stesso: chi vuole costruire ottiene maggiori libertà per l.utilizzazione del fondo, ma, in cambio, deve far sì che il traffico non superi il numero di movimenti quotidiani stabilito. In pratica, tuttavia, il modello non ha ancora pienamente superato il collaudo. Poiché il centro Boujean attira molti più veicoli di quelli autorizzati, sarebbe necessario adottare ulteriori provvedimenti, quali ad esempio l.aumento delle tasse di parcheggio. Le autorità, però, si mostrano reticenti. Dal canto loro, inoltre, coloro che si erano opposti sin dall’inizio al progetto valutano l’opportunità di adire le vie legali al fine di garantire l’effettiva applicazione delle previste disposizioni per la riduzione del traffico.

Nota: Il testo riportato sopra, è firmato da Kaspar Meuli.

Su Eddyburg, dall'amministrazione federale Svizzera, è già riportato un altro testo sullo stesso tema dei Centri Commerciali. Sotto, Link all'Ufficio federale Svizzero Ambiente

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