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Andrea Montanari
Cemento nei parchi, legge bloccata
22 Novembre 2007
Il paesaggio e noi
Alcuni risultati della mobilitazione contro la cementificazione dei parchi lombardi, e una piccola ambiguità. Da la Repubblica, ed Milano, 22 novembre 2007, con un comunicato della Provincia e una postilla (f.b.)

Primo successo della mobilitazione a tutela dei parchi e contro la modifica della legge urbanistica proposta dall´assessore al Territorio leghista Davide Boni. L´emendamento che dava l´ultima parola alla Regione sui nuovi progetti edilizi nelle aree protette è stato bloccato e rinviato alla prossima settimana, dopo che ieri in commissione Territorio il relatore Giulio De Capitani della Lega Nord, lo stesso partito dell´assessore Boni, ha annunciato una serie di emendamenti e affermato che «ci sono errori da recuperare». Dopo due ore di dibattito sotto il tiro incrociato dell´opposizione, il presidente della commissione Marcello Raimondi di Forza Italia ha dovuto prendere atto dello stallo e ha ammesso: «Ci saranno modifiche all´emendamento Boni sui comuni situati nei parchi».

Il centrosinistra e gli ambientalisti cantano vittoria. «Dopo la commissione di oggi (ieri ndr) - sottolinea Franco Mirabelli del Pd - sorge spontaneo un dubbio: c´è una politica della giunta e di questa maggioranza sull´urbanistica? Sembra di no, e da qui nascono i pasticci, le norme ad hoc, che accentrano sulla Regione le scelte come quella sui parchi». Rincara la dose il verde Carlo Monguzzi: «È stata sicuramente una vittoria. La maggioranza era decisa ad approvare tutto, ma ha dovuto arrendersi all´evidenza. Anche se passasse la prossima settimana, ormai l´emendamento non potrebbe essere più quello di prima». Poi una precisazione per fugare ogni dubbio: «Noi Verdi avremmo preferito che il Cerba fosse costruito da un´altra parte, ma ora che è stato deciso dove farlo non ci sogneremmo mai di dire no alla cittadella della salute». Affermazioni importanti a una settimana dalla giunta provinciale che dovrebbe dare il via libera all´ambizioso progetto che sorgerà dentro il Parco sud. Di diverso avviso Legambiente che denuncia: «Sul cemento Regione e Provincia hanno firmato un patto scellerato. La Lombardia ha bisogno di politiche per tutelare il suolo». L´assessore provinciale al Territorio, Pietro Mezzi, è soddisfatto: «Ora bisogna andare avanti». Mario Agostinelli di Rifondazione comunista pure: «Formigoni ritiri il progetto».

L´assessore lombardo all´Urbanistica Davide Boni, però, si difende: «Sono pronto ad accogliere emendamenti migliorativi. Se poi questa modifica non passasse in Consiglio non ne farei una guerra di religione». Il Carroccio vorrebbe far salire da 30 a 60 giorni il limite entro il quale i parchi possono dare le loro risposte ai comuni, oltre alla garanzia del pieno rispetto del piano parchi. Scende in campo anche il governatore Roberto Formigoni: «Siamo orgogliosi dei nostri parchi e vogliamo migliorarne la loro qualità. Chi parla di speculazione è totalmente fuori strada». Ma sulla garanzia che nel Parco sud sorga solo il Cerba aggiunge: «I parchi non sono sotto la nostra amministrazione».

COMUNICATO STAMPA

Milano, 21.11.2007

Primo successo della mobilitazione contro lo scempio dei parchi: Ora bisogna andare avanti

Oggi si registra un primo successo della mobilitazione che nei giorni scorsi ha visto esponenti della società civile e della politica, intellettuali, urbanisti schierarsi contro la volontà della Regione Lombardia di cancellare nei fatti l’autonomia dei Parchi in Lombardia. È stata infatti rinviata la votazione sull’emendamento, presentato dall’assessore Davide Boni, che, se approvato, avrebbe permesso la rapida cementificazione di parti consistenti di aree protette.

“Siamo soddisfatti di questo risultato – afferma Pietro Mezzi, assessore al territorio e parchi della Provincia di Milano – e di avere sostenuto la riuscitissima raccolta di firme avviata sul sito http://eddyburg.it che ha raggiunto le 600 adesioni. Ma non dobbiamo fermarci qui. La mobilitazione deve continuare e coinvolgere quanti più settori sociali è possibile. Perché gli appetiti insediativi sono ampi. Dobbiamo incalzare la Regione affinché abbandoni del tutto questo sciagurato proposito”.

Pietro Mezzi

Assessore alla politica del territorio e parchi, Agenda 21, mobilità ciclabile, diritti degli animali

Postilla:

pare un ragionevole aggiustamento, di fronte alla inquietante prospettiva di una gestione "bricolage" degli spazi aperti naturali della regione, cercare una linea morbida sulla collocazione del famigerato (da questo punto di vista) Cerba sognato da Umberto Veronesi. Rischia invece di risultare, oltre che di apparire, un compromesso inaccettabile: nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché comunque l'immagine proposta è quella di aver ceduto qualcosa - e qualcosa di abbastanza importante come 620.000 mq di spazi aperti in città - al grande fuoco di sbarramento della propaganda ideologica sull'eccellenza, la ricerca ecc., così come in parte documentato su queste pagine, secondo una logica che accantona procedure e obiettivi della pianificazione territoriale di area vasta. Nel merito, perché comunque sia quelle individuate per il Cerba sono aree preziosissime e ambientalmente strategiche per l'area "densa" milanese, fra le poche che ancora in qualche modo si collegano senza soluzione al sistema padano nel suo complesso. L' "andare avanti" auspicato nel comunicato di Pietro Mezzi, è auspicabile si muova anche in questo senso. Speriamo che Eddyburg riesca a comunicare meglio in futuro anche questi aspetti, e intanto l'appello è sempre valido: continuate ad aderire anche mandando il vostro nome, qualifica, città a
fabrizio.bottini@polimi.it ; per chi non avesse seguito passo dopo passo la questione, si vedano almeno l'articolo di Eddyburg sul Cerba, e relativi allegati o quello analogo pubblicato sul sito Megachip (f.b.)

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