La commissione Urbanistica dice sì alla delibera sulle aree Peep e avvia l´iter per la realizzazione di 7.200 alloggi, anche in verde agricolo. Da Borgo Molara a Cruillas, da Passo di Rigano a Uditore: per i costruttori e le coop edilizie si aprono le porte per la realizzazione di alloggi tutti in variante allo strumento urbanistico. Lo studio sul fabbisogno abitativo approvato dalla commissione entro quindici giorni approderà in Consiglio comunale.
La commissione Urbanistica dice sì alla delibera sulle aree Peep e avvia l´iter per la realizzazione di migliaia di alloggi, anche in verde agricolo. Da Borgo Molara a Cruillas, da Passo di Rigano a Uditore, da Pagliarelli a Partanna: per i costruttori si aprono le porte per la realizzazione di alloggi tutti in variante allo strumento urbanistico. Lo studio sul fabbisogno abitativo, propedeutico al piano di edilizia economica e popolare, approvato ieri dalla commissione, entro quindici giorni approderà in Consiglio comunale.
Il sì all´atto di Sala delle Lapidi, infatti, sbloccherà la realizzazione di settemila e duecento case, secondo la studio sul fabbisogno abitativo redatto dal professor Sergio Vizzini dieci anni fa. Tremila e duecento saranno realizzati come edilizia agevolata, da cooperative e imprese, gli altri in edilizia convenzionata a carico di Stato o Regione. La delibera, che è solo un primo passaggio, darà il via libera a uno studio per verificare se in dieci anni è cambiato il fabbisogno abitativo: se, in sostanza, 7.200 alloggi sono troppi o troppo pochi.
Subito dopo verrà stilato il piano di settore: verranno individuate, cioè, le aree Peep, quelle sulle quali costruire. La delibera parla chiaro: potranno diventare Peep solo alcune tipologie di aree. Da quelle in verde agricolo, che non sono state escluse, a quelle cosiddette «destrutturate», cioè incomplete o con abusi edilizi in prossimità delle borgate oppure ex zone industriali dismesse.
La delibera approvata dalla commissione, cancella la possibilità di costruire sulle aree destinate a servizi e non esclude il recupero degli edifici esistenti, a partire dal centro storico. Ma è nella cintura esterna della città che si concentrerà la scelta: da Borgo Molara a Cruillas, da Passo di Rigano a Uditore fino a Partanna Mondello. E costruttori e coop sono pronti a riproporre i piani costruttivi finora bocciati. «Sia chiaro però - dice il presidente della commissione Urbanistica, l´Udc Gerlando Inzerillo - le aree saranno scelte solo dopo un nuovo studio sul fabbisogno e verranno assegnate attraverso un bando pubblico».
Tra gli emendamenti che la commissione porterà in aula, c´è quello presentato dal consigliere del Pd Rosario Filoramo che prevede un protocollo d´intesa con la prefettura sia per individuare le aree che per assegnarle. Un altro ordine del giorno di peso, che diventerà un emendamento con il piano di settore, lo presenterà il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo, per rispondere all´emergenza casa: «Vorrei dare la possibilità alle cooperative di aumentare la volumetria delle costruzioni - dice - a patto che loro destinino il dieci per cento delle case al Comune. Alloggi che noi utilizzeremo per l´emergenza abitativa».
La delibera che arriverà in Consiglio comunale entro quindici giorni ha scatenato per mesi le polemiche: dalle associazioni ambientaliste, che temono l´assalto al verde agricolo sopravvissuto nella Conca d´oro, all´opposizione che non si fida di uno studio vecchio di dieci anni, fino alle cooperative che invece premevano perché l´atto fosse approvato. Da più di un anno, infatti, il Consiglio comunale respinge tutte le proposte di piani costruttivi in variante urbanistica. Le coop, che hanno già ottenuto finanziamenti per 2 mila alloggi, una volta che sarà pronto il piano di settore sono pronte a tornare alla carica. «Sempre ammesso che i criteri che sceglieranno ce lo permettano», dice Francesco Leone, referente di diverse coop che si è visto bocciare il progetto per 148 case in via Lauducina, zona Messina Marine, quello per la realizzazione di 45 villette a Borgo Molara e quello per 32 alloggi a Ciaculli.
In commissione, però, non tutti hanno votato sì alla delibera. Maurizio Pellegrino, del Pd, e Nadia Spallitta, di Un´Altra storia, si sono astenuti. Per Pellegrino «7.200 alloggi sono troppi». «Basta pensare - dice - che negli ultimi dieci anni sono state realizzate 500 case popolari. L´atto non mi convince: stiamo tornando alla cementificazione?». Per Nadia Spallitta, che ha presentato un ordine del giorno approvato sulla salvaguardia del verde agricolo, «non si conosce quale sia l´effettivo fabbisogno abitativo. La delibera Peep si fonda sul censimento del 1991 mentre ne esiste uno del 2001 che registra un decremento della popolazione di oltre 30 mila unità». Giuseppe Messina, di Legambiente. lancia un monito al Comune: «Attenti al verde agricolo».