Il primo di marzo 2012 la Giunta regionale della Campania ha adottato il disegno di legge “Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania”. Si tratta di un pericoloso stravolgimento sino ad ora tentato della disciplina paesaggistica, così come scritta nella nostra Costituzione, nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, nella Convenzione europea del paesaggio.
Un provvedimento che avrà conseguenze gravissime su un territorio fragilissimo già martoriato da decenni di illegalità, di abusivismo, di incuria, ma che nonostante tutto conserva ancora aree preziosissime.
Esplicitamente dichiarata la finalità: limitare i vincoli che gravano sul territorio per rilanciare il settore edilizio, e allo stesso tempo risolvere il problema dell’abusivismo con lo stravolgimento dei principi di legalità di sanzione e riparazione.
Ancora una volta, nel nome di un modello economico arcaico e dissipatore, si tenta l’assalto – forse definitivo – al paese dove fioriscono i limoni.
Non tutela del paesaggio, quindi, ma piuttosto una nuova puntata della discutibile avventura intrapresa con il piano casa, attraverso la quale viene sancita la rinuncia dei poteri pubblici al diritto/dovere di esercitare la sovranità territoriale nell’interesse generale.
Il disegno di legge adottato in Campania è incostituzionale, perché attraverso di esso la Regione si appropria surrettiziamente di competenze di tutela del paesaggio che l’articolo 117 della Costituzione mette esclusivamente in capo allo Stato.
E’ illegittimo perché modifica unilateralmente la pianificazione vigente, a partire dal Piano urbanistico territoriale della Penisola Sorrentina Amalfitana e ignora platealmente i procedimenti di copianificazione prescritti dal Codice.
E’ giuridicamente pericoloso e antidemocratico, perché prevede che l’approvazione del futuro Piano paesaggistico regionale – lo strumento forse più importante di governo del territorio – non avvenga in consiglio regionale, con il contributo di tutte le rappresentanze politiche, ma in Giunta Regionale, addirittura con il meccanismo del silenzio assenso.
La Campania, risorsa preziosa della Repubblica, ha bisogno non di avventure arrischiate, quanto di un governo del territorio che si fondi sulla più rigorosa tutela dei suoi paesaggi, patrimonio comune dell’Italia, dell’Europa e dell’umanità.
Le Associazioni che sottoscrivono questo appello, si rivolgono in primo luogo ai cittadini e a tutte le istituzioni e associazioni culturali campane che hanno a cuore la difesa del loro territorio, affinché richiedano con forza il ritiro di un provvedimento illegittimo e dannoso: in un momento storico particolare che impone a tutti noi assunzione di responsabilità e rispetto della legalità
sarebbe gravissimo che un’intera regione fosse consegnata ad un destino di degrado generalizzato del proprio territorio e dei principi democratici.
Al Ministro Ornaghi, in particolare, le Associazioni firmatarie richiedono un’immediata denuncia dell’illegittimità del provvedimento della regione Campania rispetto all’art. 9 della Costituzione e al vigente Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Edoardo Salzano – Direttore eddyburg
Vittorio Emiliani – Presidente Comitato per la Bellezza
Alessandra Mottola Molfino – Presidente nazionale Italia Nostra
Vittorio Cogliati Dezza – Presidente nazionale Legambiente
Ilaria Borletti Buitoni – Presidente Fai
Carlo Alberto Pinelli – Presidente Mountain Wilderness Italia