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Alberto Vitucci
Cacciari: «Prodi rispetti i patti»
20 Febbraio 2006
MoSE
Critica autorevole alle parole di Prodi sul MoSE. Da la Nuova Venezia del 19 febbraio 2006

VENEZIA. «Sul Mose ci sono troppi dubbi non risolti. Prodi mi ha promesso che ascolterà la volontà della città». Il sindaco Massimo Cacciari corregge il candidato premier sul Mose. «Si è impegnato con me ad ascoltare il parere della città prima di prendere la decisione definitiva», dice, «il nuovo governo dovrà ascoltare la volontà del Consiglio comunale». E striglia il centrosinistra: «Se continuiamo così, certo non si vince», azzarda Cacciari. E propone tre cose, da fare subito, «per non perdere le elezioni». Cosa non va?

«Sulla politica estera bisogna essere espliciti. Non può essere che un leader vada in tv a barcamenarsi. Se andiamo al governo, la politica estera non può essere quella di Bertinotti».

Il secondo punto.

«Sulle candidature bisogna rispettare la territorialità dei candidati, dare rappresentatività alle periferie. Colpa del proporzionale, che è una legge indecente. Ma il centrodestra si è adeguato, il centrosinistra non ci riesce. E si rischia di fare molti danni».

Le grandi opere.

«Sono il terzo punto. Bisogna smetterla con la stupidaggine che tutte le grandi opere siano uguali. Ce ne sono alcune necessarie, altre assolutamente ridicole come il ponte di Messina. Ma anche per quelle necessarie occorre discutere, dire come si vogliono fare. Io ad esempio sono favorevole a un collegamento veloce fra Parigi e Lione. Ma per farlo bisogna proprio sventrare la montagna?».

Ed eccoci al Mose.

«Io non ho pregiudizi, ma proprio per questo vorrei che tutti ragionassero senza pregiudizi, dopo aver valutato i dati di fatto. Io non sono un ingegnere, a differenza di Galan che ha già capito tutto del Mose e ha solo certezze».

Ma adesso anche Prodi ha espresso un parere favorevole all’opera.

«Le sue parole mi hanno amareggiato, perché non corrispondono a quello che ci siamo detti. Non è vero che è tutto risolto».

I suoi dubbi rimangono.

I fatti mi danno ragione. Un’opera di quelle dimensioni non è compatibile con una politica organica di salvaguardia della città. I fatti dimostrano che negli ultimi anni i soldi sono andati tutti al Mose, i finanziamenti per la città precipitano di anno in anno. Ma anche dal punto di vista tecnico rimangono forti perplessità, alla luce dei nuovi studi. Di questo voglio parlare con il nuovo governo e in Comitatone».

Prodi ha detto che il Mose va completato».

Mi dispiace che abbia dato tutto per risolto. Così non è, altrimenti il Mose sarebbe stato messo nel programma del centrosinistra».

Le divisioni nel centrosinistra restano.

«A Venezia non mi risulta. La mia giunta che è di centrosinistra ha votato all’unanimità un ordine del giorno molto critico, che mi auguro sarà approvato dalla stragrande maggioranza del Consiglio comunale. E da sempre il Consiglio comunale ha espresso un parere critico sul Mose».

I lavori non sono già al punto di non ritorno?

«No. Molti interventi si possono recuperare anche prendendo in esame le soluzioni alternative che i tecnici hanno proposto».

Il Comune vuole fermare i lavori?

Non ne abbiamo il potere. Quei lavori sono purtroppo legittimi, perché autorizzati dalla Legge Obiettivo, che io trovo una legge sbagliata ma è pur sempre una legge dello Stato. Ma noi vogliamo che si discuta».

Non sarà che in qualche caso comandano di più i poteri forti?

«Bella scoperta, perché di solito chi comanda, le anime belle?

Sul Mose il centrosinistra dice tutto e il contrario di tutto.

«La campagna elettorale certo non aiuta, il proporzionale alimenta le divisioni. Ma noi chiediamo che si discuta serenamente, si valutino i tanti problemi emersi sul progetto Mose che non sono ancora stati risolti».

C’è una via d’uscita?

«Ragionare serenamente sulle alternative e sui nuovi progetti. Ci sono talmente tante cose da fare a Venezia... A differenza di chi è sicuro e non vuole sentire ragioni noi abbiamo ascoltato esperti e tecnici che ci hanno proposto soluzioni interessanti, come il rialzo della città con tecniche innovative».

Basteranno per eliminare l’acqua alta?

«Gli interventi da fare sono tanti, e il Mose non elimina le acque alte. C’è stata una grande disinformazione, il mondo crede che Venezia si salvi con il Mose, non è così. Noi vogliamo che si discuta, e che ognuno si prenda le sue responsabilità, anche di fronte alle generazioni future».

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