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Enrico Tantucci
Ca’ Tron in mano agli «immobiliaristi» dell’Iuav
31 Ottobre 2010
Vivere a Venezia
Brutte notizia per l‘università, brutte notizia per la città; l’una si spegne, l’altra si impoverisce, e qualcuno ci guadagnerà. La Nuova Venezia, 31 ottobre 2010

La Facoltà di Pianificazione chiede che la sede non sia venduta per farne l’ennesimo albergo

Piuttosto che vendere la storica sede di Ca’ Tron - che ospita la facoltà di Pianificazione del Territorio - perché venga trasformata nell’ennesimo albergo di lusso, o quella di Palazzo Badoer, meglio piuttosto alienare l’area degli ex Magazzini Frigoriferi, «terreno su cui l’Iuav è inchiodato da molti anni per scelte sbagliate del passato (quando il rettore Folin voleva costruirvi una nuova Aula Magna e la sede centrale e cedere l’Aula magna dei Tolentini alla Biennale per mettervi l’Archivio Storico). Terreno sul quale oggi la Fondazione Iuav (con Isp) ha aspettative immobiliariste, salvo poi tentare di trasformarlo in un grande parcheggio (l’Iuav a Venezia!) per “fare cassa”».

E’ la soluzione che prospetta il professor Stefano Boato, nella relazione stesa per conto della Facoltà di Pianificazione del Territorio, in vista della decisione del Consiglio dell’Iuav che potrebbe decidere di vendere Ca’ Tron. Una decisione rinviata qualche giorno fa anche per la protesta degli studenti. Che lo Iuav abbia necessità di fondi è noto da tempo e sul tavolo del rettore Amerigo Restucci e su quello del Consiglio ci sono tre ipotesi: una è la vendita di Ca’ Tron, valutata attorno ai 30,3 milioni di euro; la seconda è la vendita di Ca’ Badoer (26,7 milioni di euro). Quella caldeggiata dagli studenti e dalla stessa Pianificazione è invece appunto la dismissione dell’ area degli magazzini frigoriferi a Santa Marta, del valore di 23,6 milioni di euro.

Lo stesso rettore Restucci - come ricorda anche Boato - si è detto contrario alla vendita di Ca’ Tron, ma esisterebbe invece una possibile maggioranza, legata anche al presidente della fondazione Iuav Marino Folin, a favore a priori alla svolta “immobiliarista” per il cinquecentesco palazzo. Nella relazione Boato fa i nomi di alcuni favorevoli “a prescindere”, come il direttore amministrativo Aldo Tommasin e i docenti Roberto Sordina, Antonio Foscari, Giancarlo Carnevale e Guido Zucconi.

In calce è scaricabile la lettera di Stefano Boato

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