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Enrico Tantucci
Bocciato il progetto del Fontego a Rialto
9 Maggio 2012
Vivere a Venezia
«Stop dal ministero dei Beni Culturali alla ristrutturazione proposta dall’archistar Koolhaas su incarico del Gruppo Benetton». La Nuova Venezia, 9 maggio 2012

Bocciata. La ristrutturazione del Fontego dei Tedeschi secondo il progetto predisposto per Benetton non si farà più, almeno nella forma concepita dall’archistar olandese Rem Koolhaas per il suo committente. Il no più pesante e definitivo - dopo i rilievi già sollevati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e dalla Direzione regionale dei Beni Culturali - è arrivato ieri da Roma, dal Comitato tecnico-scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni Culturali presieduto dall'architetto Giovanni Carbonara, che si è riunito, pur in regime di proroga, proprio per esaminare il progetto Benetton - con la controllata Edizione Property - inviato dagli organi periferici veneziani per l’ultima parola sulla questione. È lo stesso organismo che alcuni mesi fa ha bocciato il progetto del nuovo ponte dell'Accademia. E il giudizio è stato in questo caso, appunto, quello di una bocciatura senza appello, che sarà ufficializzata tra qualche giorno dallo stesso Ministero.

Concordando con i rilievi di Direzione Regionale e Soprintendenza, la Commissione ha detto no ai cardini del progetto di Koolhaas, nato per favorire la trasformazione del cinquecentesco Fontego dei Tedeschi in un centro commerciale. No quindi alla contestatissima terrazza apribile sul tetto, demolendone una parte, con vista Rialto e no anche alle due scale mobili - colorate o no - previste nell’atrio, con demolizione di parti murarie originali. Parere contrario anche all’inserimento nella corte interna del Fontego di strutture che ne limiterebbero la spazialità e la luminosità. Pollice verso anche all’uso di materiali non consoni al complesso monumentale come plexiglass o lamiere perforate e parere negativo anche al maxipontone galleggiante in Canal Grande, di 25 metri per 5, che Benetton voleva far installare.

A questi rilievi condivisi il Comitato ha aggiunto di suo, la mancanza di un’analisi storica dell’immobile allegata al progetto, che doveva essere basilare per un’edificio della valenza storica e architettonica del Fontego dei Tedeschi, anche per tutelarne l’integrità, a cominciare dai graffiti storici sulle colonne e sui paramenti murari e per evidenziare possibili, nuovi ritrovamenti. Di tutto questo, la Benetton, che sul Fontego voleva procedere a passo di carica - vista anche l’atteggiamento collaborativo del Comune sulle trasformazioni - non si è curata e ora arriva uno stop che fa male, perché il parere negativo del Comitato, anche se formalmente consultivo, verrà certamente recepito da Soprintendenza e Direzione Regionale per trasformarlo in un no ufficiale.

Si apre, a questo punto, una fase di grande incertezza che coinvolge anche il Comune, che si era fermato ad aspettare il giudizio dei Beni Culturali sul progetto prima di portare in Consiglio comunale la convenzione sul Fontego sottoscritta con il gruppo Benetton. Se l’azienda di Ponzano vorrà riutilizzare il Fontego, di sua proprietà, dovrà evidentemente pensare a un nuovo progetto e probabilmente anche a un nuovo progettista. In ques’ipotesi presumibilmente salterebbero anche - se c’erano già - gli accordi con gruppi come La Rinascente che avrebbero dovuto gestire il futuro centro commerciale. E strascichi legali e contenziosi, a questo punto, che potrebbero coinvolgere anche Ca’ Farsetti, sembrano dietro l’angolo

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