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Fabio Tomelleri
Autodromo, la Regione vota sì Ma la Lega Nord si astiene
17 Gennaio 2010
Veneto
Il via a una delle devastanti previsioni del PTRC del Veneto. “Motorcity”, su 4,5 milioni di metri quadrati Le prime critiche arrivano dal Pd. L’Arena, 15 gennaio 2009

L'autodromo Motorcity incassa il sì definitivo della Regione, ma la Lega si astiene. La giunta ha votato, a maggioranza, la presa d'atto del giudizio favorevole sul Motorcity di Vigasio e Trevenzuolo, espresso dalla commissione per la Valutazione dell'impatto ambientale (Via) il 2 dicembre scorso. L'autorizzazione diventerà efficace dopo la pubblicazione della delibera sul bollettino regionale. Alla votazione c'erano tutti gli assessori, mancava solo il presidente Giancarlo Galan. L'esito dell'alzata di mano è stato di 10 assessori a favore e due astenuti. I tre veronesi, Giancarlo Conta, Massimo Giorgetti, entrambi del Pdl e Stefano Valdegamberi dell'Udc, come da pronostico, si sono schierati per il sì. L'altro assessore di Verona, Sandro Sandri della Lega Nord, si è invece astenuto assieme al collega di partito Franco Manzato, che ha presieduto la riunione al posto di Galan.

La giunta ha accolto in maniera integrale la relazione dei tecnici della commissione ambientale. Nel documento è stato espresso parere positivo all'opera, condizionato dalla realizzazione di alcuni interventi. Come la strada a quattro corsie che collegherà l'autodromo e gli altri insediamenti previsti nell'area (District Park e Centro agroalimentare) con l'autostrada del Brennero e la futura Mediana. Queste opere furono richieste dalla Provincia per compensare l'aumento di traffico previsto all'avvio di Motorcity.

Con l'approvazione regionale è caduto l'ultimo ostacolo alla realizzazione del piano di lottizzazione, che occuperà quattro milioni e mezzo di metri quadri, divisi tra i Comuni di Vigasio e Trevenzuolo. La società Autodromo del Veneto, dopo la pubblicazione della delibera, potrà avviare i progetti degli edifici e delle opere urbanistiche del complesso, inclusi la pista per i piloti, il polo te cnologico, il centro commerciale, il parco divertimenti e la zona ricettiva.

Il voto degli assessori leghisti è stato particolarmente travagliato e un po' contraddittorio, poiché fu proprio il Carroccio, nel 2008, a contestare in tutte le sedi il progetto appoggiato dal resto del centrodestra. Lo provano sia i volantini contro la «cementificazione del territorio», firmati e diffusi da Giovanni Codognola, segretario di circoscrizione del Carroccio, sia le dichiarazioni dei consiglieri regionali Vittorino Cenci ed Emilio Zamboni al convegno organizzato dal Pd a Vigasio nello stesso anno. Dopo le elezioni provinciali dello scorso anno, l'atteggiamento leghista nei confronti del progetto mutò. Gli assessori della Lega in Provincia approvarono, assieme ai colleghi del centrodestra, la valutazione per l'impatto ambientale dell'autodromo. Ed ora l'astensione della componente leghista in giunta regionale.

Sandro Sandri spiega perché non ha votato contro il progetto. «Era una questione squisitamente tecnica», afferma, «e perciò non ci siamo potuti opporre alla presa d'atto. Noi non siamo sostanzialmente d'accordo all'autodromo, ma dare una valutazione negativa era praticamente impossibile. In mano non avevamo elementi tecnici per opporci. Abbiamo rimarcato il nostro dissenso astenendoci dal voto».

Franco Bonfante, consigliere del Pd, critica la giunta e l'astensione della Lega. «Rimaniamo fermi nella nostra posizione», spiega, «e cioè favorevoli alla pista automobilistica in sé, ma contrari a tutto ciò che le sorgerà attorno e che porterà alla devastazione di quattro milioni e mezzo di metri quadrati di territorio. È stata stravolta l'idea originaria, che prevedeva un autodromo con pochi edifici di completamento. Oltre alla speculazione edilizia l'intervento porterà molto traffico e non i numerosi posti di lavoro promessi. La promozione dello sviluppo economico non potrà compensare i problemi viabilistici e di inquinamento».

Sull'astensione degli assessori leghisti osserva: «La Lega Nord ha dimostrato ancora una volta la sua incoerenza. I leghisti avevano proclamato la loro contrarietà al Motorcity anche di fronte alla popolazione di Vigasio. Si sono rimangiati tutto dopo che Luca Zaia è stato indicato come candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. Hanno barattato lo sviluppo equilibrato del territorio dei prossimi 50 anni con una poltrona».

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