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Michele Fullin
Aumentano - dal PD all’Europa - i No al nuovo canale scassalaguna
20 Agosto 2014
Venezia e la Laguna
Cresce l’opposizione al devastante progetto di sventrare la Laguna di Venezia per consentire ai Giganti del mare di scaricare miriadi di turisti “mordi e fuggi”. Articoli dal

Cresce l’opposizione al devastante progetto di sventrare la Laguna di Venezia per consentire ai Giganti del mare di scaricare miriadi di turisti “mordi e fuggi”. Articoli dal Gazzettino di Venezia e dal Corriere del Veneto, 19 e 20 agosto 2014

Il Gazzettino, 19 agosto 2014
Grandi navi, il Pd "silura" il Pd
di Michele Fullin

Quattordici esponenti dei circoli della cittá storica e delle isole contestano la linea dei vertici del partito

La base avverte i segretari e i futuri candidati sindaco: «Dovranno dire cosa ne pensano e agire» Le grandi navi diventano terreno di scontro politico interno al Pd. La base, infatti, si ribella alla linea finora tenuta dal partito e dall'amministrazione comunale sul tema, ritenendola troppo morbida e invita (ma suona come una minaccia) chiunque si proporrà a guidare la città tra il 2015 e il 2020 a tenerlo ben presente. «Chi pensa di candidarsi o di candidare qualcuno al governo di Venezia - il riferimento è soprattutto ai vertici del partito - per le amministrative della prossima primavera dovrà ben dire cosa pensa e cosa si propone di fare su questi temi». Il "manifesto" che invita il partito che governa la città da decenni è stato sottoscritto da 14 componenti dei circoli locali della città e delle isole: Alberto Bernstein, Antonio Rusconi, Cecilia To-non, Enzo Castelli, Federica Travagnin, Francesco Pedrini , Gilberto Scarpa, Giorgio Nardo, Luciana Mion, Marco Zanetti, Monica Da Cortà Fumei, Raimondo Ruzzier, Roberto Vianello, Serena Ragno. Si tratta di un documento che non le manda a dire a nessuno e che porta un po' di aria nuova rispetto alle note ufficiali del partito, ritenute eccessivamente ecumeniche. «Il "capitano di lungo corso" Paolo Costa - dicono - è riuscito ad ammutolire pure il maggior partito della città, il Pd, che solo una ventina di giorni prima della decisione del Comitatone sullo scavo del Contorta aveva preso posizione mettendo in primo piano la salvaguardia della laguna e chiedendo il confronto di tutte le alternative in campo e che sia garantita informazione e partecipazione del pubblico». Questo, fanno notare, a differenza di Italia Nostra che ha chiesto subito le dimissioni del ministro dell'Ambiente, reo di aver fatto passare il progetto in Comitatone. Tuttavia, ci sarebbe poco da stare tranquilli, persino per i fautori dello scavo del canale Contorta Sant'Angelo. «La decisione - afferma la base del Pd veneziano - non ha risolto un bel niente, come ha osservato anche il presidente di Confindustria, Gianfranco Zoppas: costi e tempi di realizzazione sono ancora incerti e il sistema decisionale assomiglia troppo a quello di un nuovo Mose».

Corriere del Veneto, 20 agosto 2014
Firme dall'Europa contro il Contorta
E il nuovo canale divide i democratici
di G.B.

Firme raddoppiate, in nemmeno due giorni le adesioni alla petizione contro lo scavo del canale Contorta sono passate da 400 a 965. Mentre è bufera all'interno del Partito democratico, perché un gruppo di militanti si è schierato contro la decisione del Comitatone. «La scelta non ha risolto un bel nulla — si legge nella lettera sottoscritta da 22 attivisti —, il sistema decisionale assomiglia troppo a un nuovo Mo se, la politica si è sottratta alle sue responsabilità cedendo al piglio di un capitano di lungo corso come Paolo Costa, già rettore, sindaco, ministro e ora presidente del Porto». I toni sono severi e accusano il Pd di essersi ammutolito. «Chi pensa di candidarsi o candidare qualcuno al governo di Venezia dovrà ben dire cosa pensa e si propone di fare sulle navi», concludono i 22 tra cui ci sono l'ex presidente di Avm Giorgio Nardo, l'ex consigliere provinciale Serena Ragno, l'ex presidente di Municipalità Enzo Castelli, il docente di luav Antonio Rusconi, Marco Zanetti e William Pinarello, attivi nelle lotte ambientaliste del Lido. La petizione invece, lanciata su Facebook dal neonato gruppo «Per l'isola di Sant'Angelo e la nostra laguna» e sul portale «change.org» dal Gruppo 25 aprile sta ottenendo adesioni da ogni angolo d'Italia e dall'Europa, tutti indignati per una scelta che sarebbe contraria alla tutela ambientale di Venezia. L'obiettivo iniziale era di arrivare a mille firme per inviare quindi il documento al premier Matteo Renzi ma è facile che il numero sia abbondantemente superato. Tra i firmatari anche lo scrittore Alvise Zorzi: «Aderisco con entusiasmo all'appello che spero possa salvare dalla cecità dei politici la nostra Laguna e di riflesso la nostra Venezia».

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