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(red.)
Arcipelago toscano, la Consulta boccia Matteoli
8 Aprile 2006
Il paesaggio e noi
Dopo oltre tre anni di immobilismo, il Parco dell'Arcipelago Toscano aspetta ancora un commissario competente. Da l'Unità, 8 aprile 2006 (m.p.g.)

La Corte Costituzionale ha sospeso il decreto del 24 novembre 2005 con cui il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli aveva confermato a Ruggero Barbetti l’incarico di commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago toscano. La Regione Toscana aveva sollevato in quella circostanza un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, lamentando anche l’assenza di trattative tra ministero e Regione: la Consulta ha dato ragione alla Toscana, rilevando la mancanza di «una apprezzabile attività» per giungere all’intesa.

«Ancora una volta la Corte Costituzionale smentisce il Governo - ha commentato Vannino Chiti, capolista dell’Ulivo in Toscana - ed in primo luogo il ministro Matteoli, e dà ragione alla Toscana. In questi anni il governo di destra ha calpestato leggi e principi costituzionali per imporre, nei porti e nei parchi, suoi fidi emissari. La Regione e gli enti locali hanno fatto valere le loro prerogative: il governo ed il ministro Matteoli hanno invece fatto l’ennesima brutta figura - ha concluso - ma anche causato dei danni importanti alla Toscana». Esulta anche il presidente della Regione, Claudio Martini: «Un’altra bella soddisfazione!». Anche perchè - sottolinea il governatore - è la prima volta che viene accolta una richiesta di sospensiva assunta da una Regione a statuto ordinario. «Ciò dimostra - ha precidato - l’assoluta fondatezza delle nostre obiezioni e l’illegittimo comportamento del ministero».

L’atto del la Corte chiude la vicenda che ha causato tre anni e mezzo di immobilismo. Il Parco dell’Arcipelago si ritrova senza guida: «Occorre assicurare immediatamente un commissario tecnico», ha concluso Martini.

Non commenta per ora il ministro dell’Ambiente: «Ho appreso la notizia dalle agenzie. Posso commentare a ragion veduta - ha detto - solo dopo aver letto la sentenza». Mentre per la «sonora bocciatura» del ministro esulta anche Fabrizio Vigni, portavoce di Sinistra ecologista e candidato al Senato per i Ds: «Toccherà al nuovo governo far ripartire una politica seria per la corretta gestione e lo sviluppo sostenibile del parco che in questi anni è stato paralizzato per responsabilità della destra». E Fabio Mussi: «Non c’è due senza tre. Ancora una volta - dopo le sentenze n.27 del 2004 e n.21 del 2006 - è toccato alla Corte Costituzionale bocciare l’arroganza del ministro per la nomina di un commissario senza competenza scientifica».

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