Ronde e clandestini, sì alla legge Berlusconi esulta: l´ho voluta io
di Alberto Custodero
Bagarre al Senato, il Pd attacca: danno al Paese - Don Ciotti: non è sicurezza ma crudeltà. Appello degli intellettuali: no a leggi razziali
Il ddl sulla sicurezza è da ieri legge dello Stato dopo l´ok definitivo del Senato giunto in tarda mattinata con il voto di fiducia. L´approvazione (157 voti favorevoli di Pdl, Lega, Mpa, 124 no e 3 astenuti) ha scatenato a Palazzo Madama una bagarre: i senatori dell´Idv hanno alzato cartelli con scritto "Governo, clandestino del diritto" e "I veri clandestini siete voi", e a loro hanno risposto i leghisti - cravatte e pochette verde Padania - alzandosi in piedi, sorridenti, le mani in segno di vittoria.
Nella maggioranza, fra Lega e Pdl è tutta una gara per accaparrarsi i meriti della legge. Berlusconi dall´Aquila se ne assume la paternità: «L´ho voluta fortemente - dice il premier - per dare sicurezza ai cittadini». Ma a rivendicare la primogenitura del ddl è ovviamente la Lega, che le ronde in particolare le ha da anni nel proprio Dna. «Sono molto soddisfatto per l´approvazione del dll sicurezza che completa un anno di lavoro», commenta il ministro dell´Interno, Roberto Maroni. Ma anche gli ex An usano toni trionfalistici. Il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri si dice «orgoglioso». «È un passo avanti nell´impegno preso con gli italiani» dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che annuncia l´impiego di altri 1250 militari nelle città.
Al compiacimento della maggioranza si contrappongono le critiche dell´opposizione. Per il segretario del Pd Dario Franceschini, il ddl «è il prezzo che il governo paga alla Lega, ed è un danno per il Paese». Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, lo giudica «un pugno sbattuto sul tavolo senza efficacia per la sicurezza dei cittadini». Il capogruppo dei dipietristi in Senato, Felice Belisario, boccia il provvedimento che «paralizzerà la giustizia, toglierà fondi alle forze dell´ordine e legalizzerà le ronde». Emma Bonino, radicale, definisce «aberranti» le nuove norme, mentre per il presidente dei senatori Udc, Giampiero D´Alia, «sono il frutto di paura e suggestioni». Contro il pacchetto sicurezza si è espresso anche il fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti: «Non è sicurezza - dice - ma crudeltà». Il coro di voci indignate è nutritissimo. Comprende il commissario per i diritti umani del Consiglio d´Europa, Thomas Hammarberg («Le misure sull´immigrazione e l´asilo produrranno un aggravamento del clima xenofobo»), l´Ordine dei medici («Contrari a denunciare gli irregolari»), i sindacati dei funzionari di polizia, l´Unione delle Camere penali («Provvedimento propagandistico»), l´Alto commissariato Onu per i rifugiati Unhcr («Si avalla l´equazione immigrazione uguale criminliatà»). Un gruppo di intellettuali - da Camilleri alla Maraini a Fo - hanno firmato un appello su Micromega. net «contro il ritorno delle leggi razziali in Europa che rischiano di sfigurare il volto dell´Europa». Il testo ha provocato la reazione di Maroni. Secondo il ministro dell´Interno, «l´appello si fonda su falsità», perché non è vero - afferma una nota - che la nuova legge vieti i matrimoni misti e impedisca alle donne in stato di irregolarità di riconoscere i figli.
Il Vaticano boccia il giro di vite "Norme che porteranno molto dolore"
di Orazio La Rocca
«È una legge che criminalizza e demonizza i tanti stranieri che arrivano qui chiedendo solo di essere aiutati». È severa ed immediata la bocciatura del mondo cattolico sul disegno di legge che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina. Tra i primi richiami, quelli della Cei, che col portavoce del cardinale-presidente Angelo Bagnasco, monsignor Domenico Pompili, ricorda - «senza entrare nel merito della nuova legge» - che proprio all´assemblea Cei di maggio Bagnasco «ha parlato del dovere dell´accoglienza per chi invoca aiuto e del diritto di emigrare in cerca di un´esistenza migliore e di chiedere asilo politico. Ma sempre nel rispetto della legalità». Principi - avverte Pompili - «validi in qualsiasi momento e in ogni circostanza».
Il vescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, esprime, invece, «tristezza» e «preoccupazione» e accusa la legge di «ignorare i diritti umani» e di «mettere a rischio l´integrazione» e per questo «porterà solo dolore». Secondo il presule - ma fonti della Segreteria di Stato dicono che «parla a titolo personale» - «il reato di clandestinità porterà solo alla criminalizzazione degli irregolari...». Anche il presidente dello stesso dicastero vaticano, il vescovo Antonio Maria Vegliò, in un editoriale scritto per il mensile dei gesuiti, Aggiornamenti sociali, chiede che «non vengano demonizzati o criminalizzati gli stranieri».
Irregolari processati ed espulsi per identificarli 6 mesi di detenzione
Pene più severe per i writer. Torna l´oltraggio a pubblico ufficiale
di Mauro Favale
La clandestinità diventa reato. Le ronde di volontari potranno circolare nelle città segnalando alla polizia situazioni di pericolo. Si inasprisce il regime di "carcere duro" per i mafiosi. I Cie - Centri di identificazione ed espulsione - sostituiscono i Cpt, acronimo che stava per Centri di permanenza temporanea. Sono queste alcune delle principali novità del disegno di legge approvato ieri definitivamente dal Senato. Le norme sono suddivise in tre "sezioni": immigrazione clandestina, criminalità organizzata e sicurezza pubblica.
Sarà dunque reato entrare o soggiornare in Italia senza permesso: il clandestino sarà punito con un ammenda dai 5 ai 10 mila euro e verrà immediatamente espulso dopo un processo davanti al giudice di pace. Pene dure per chi favorisce l´ingresso dei clandestini. Solo un po´ più lievi per chi affitta appartamenti agli irregolari. All´interno dei Cie, gli immigrati senza permesso potranno rimanere fino a 180 giorni in attesa di identificazione. Finora, la detenzione massima era di due mesi.
Sul versante criminalità organizzata, il regime di 41bis per i boss mafiosi verrà rinnovato ogni quattro anni e non più ogni due. Gli imprenditori saranno obbligati a denunciare le richieste di pizzo che subiscono, pena l´esclusione dalla possibilità di partecipare alle gare d´appalto.
Per la sicurezza pubblica, la legge istituisce le ronde, riconoscendo le associazioni di "volontari per la sicurezza", che potranno operare disarmati. Via libera alla vendita dello spray al peperoncino per l´autodifesa. Pene più severe per graffitari e vandali: la legge prevede carcere fino a 3 mesi per chi imbratta monumenti di interesse artistico o storico. Ripristinato anche il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, che era stato abrogato 10 anni fa.