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Carlo Alberto Bucci
Appia Antica, piscina con vista
2 Ottobre 2007
Roma
Scavare piscine sull’Appia è vizio antico, aggravato dai perversi effetti dei condoni e ancor più dalla mancanza di un quadro complessivo di tutela sull’area. Da la Repubblica, ed. Roma, 2 ottobre 2007 (m.p.g.)

Chiedono il condono per lavori fatti dentro l’area vincolata del parco dell’Appia antica. E, senza aspettare risposta, propongono e mettono in atto un progetto di ampliamento: con tanto di piscina panoramica così che i nuotatori di "Roma 2009" s’allenino davanti alle tombe di via Latina e sul parco della Caffarella. Tra le varie proposte di impianti per gli iridati di nuoto, illustrate ieri nella conferenza dei servizi convocata dal commissario Angelo Balducci, c’è anche il progetto, presentato dalla società Sporting Palace, per la gestione di un impianto la cui realizzazione (sulla struttura di un palazzo in via Appia Nuova 700) è stata inoltrata da un consorzio di tre società. «Qui viene tutto nuovo, e ci sarà anche una grande piscina» spiega un operaio al lavoro sui ponteggi montati intorno all’edificio che ha ospitato un’impresa di imbottigliamento dell’acqua, il Giornale d’Italia e la società "Tecno holding", il cui nome compare sulla cassetta postale. «Sono gli intestatari della richiesta di concessione di nuovi lavori, di cambio d’uso e di condono edilizio, che ci è arrivata più di due mesi fa» racconta Rita Paris, della Soprintendenza archeologica, responsabile dell´Appia. «E adesso, senza il nostro ok, propongono un ampliamento. Io proporrei piuttosto la demolizione dell’edificio, di nessun valore architettonico. Fu costruito nel 1956 con i permessi, ma oscura i magnifici resti romani».

L’ente parco dell’Appia, in cui rientra il palazzetto, non è stato nemmeno convocato nella riunione di ieri. Ma il presidente, Adriano La Regina, è categorico: «È inaccettabile che si aggiungano carichi aumentando l’erosione di questa area archeologica». L’assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut, prende atto dello stop: «Sono 30 le richieste di impianti giunte al commissario Balducci. Le sta analizzando con estremo rigore, tenendo conto della delibera comunale che chiede di valutare se i centri sportivi sono utili ai Mondiali di nuoto (ne servono 6 o 7) e, soprattutto, se rispettano i vincoli».

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