Illustre Signor Presidente,
torniamo a rivolgerci a lei perché siamo molto preoccupati della spirale legislativa con cui si sta rapidamente smantellando quel complesso sistema di salvaguardie che sono state elaborate in oltre mezzo secolo di studi, d’impegno e militanza ambientalista a tutela del nostro patrimonio culturale, artistico e ambientale. Siamo ben consapevoli che lo sviluppo è necessario e positivo, e che viviamo in una economia di mercato, ma al tempo stesso riteniamo anche che non è vero sviluppo quello solo quantitativo di produzione e di consumi. La nostra Costituzione, all’articolo 9 tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione e oggi noi vediamo questi inestimabili beni collettivi fatti oggetto di mercato attraverso leggi che riteniamo profondamente sbagliate. In particolare siamo preoccupati degli esiti infausti della legge delega sull’ambiente passata in Senato il 14 ottobre scorso. Riteniamo che si tratti di un provvedimento che sancisce una illimitata sanatoria degli abusi paesaggistici anche in aree vincolate. Inoltre, giudichiamo scorretta e pericolosa la scelta di esautorare il Parlamento dalla discussione e approvazione legislativa su materie centrali per il Paese come la gestione dei rifiuti, la tutela dell’aria e delle acque, la lotta alla desertificazione, la gestione delle aree protette e la valutazione d’impatto ambientale.
Vogliamo anche dire con chiarezza che il nostro giudizio, come quello di molte altre associazioni ambientaliste, non è legato a scelte di schieramento o di maggioranza di governo. Riteniamo che, al di là delle maggioranze e dei governi che mutano, non può dirsi civile un paese che rinunzi a salvaguardare gli antichi e sacri paesaggi dove sono incastonati i nostri centri storici e i monumenti naturali, testimonianza di una continuità culturale unica al mondo.
E’ per questo che ci rivolgiamo rispettosamente e con fiducia a Lei, come garante della legalità costituzionale e custode del l’identità nazionale, per chiederle di non firmare la legge delega per l’ambiente nel caso dovesse passare anche alla Camera.